Coronavirus, UNC: deflazione nel 2020, la terza in Italia dal 1959

Coronavirus, UNC: deflazione nel 2020, la terza in Italia dal 1959
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Lunedì 25 Gennaio 2021, 09:15
(Teleborsa) - Nel 2020 l'Italia è stata per la terza volta in deflazione dal 1959. È quanto ha segnalato uno studio dell'Unione Nazionale Consumatori sull'effetto Covid sui prezzi realizzato elaborando i dati Istat.

In base ai risultati del report nella maggior parte delle città – 47 su 66 – infatti si è registrato un netto calo nella spesa. Venezia prima in classifica con un risparmio di 187 euro a famiglia rispetto l'anno precedente (-0,7%). Al secondo posto c'è Aosta, dove il calo dello 0,7% equivale a una minor spesa annua di 178 euro, sul gradino più basso del podio invece Verona, dove lo -0,7% è pari a -177 euro. Seguono Siena (-0,6%) pari a -156 euro, e al quinto posto c'è Milano, dove la riduzione dei prezzi dello 0,5% equivale a -145 euro.

"Il calo dei prezzi dello 0,2% ha consentito ad una famiglia italiana di risparmiare mediamente 47 euro, contenendo la caduta del potere d'acquisto dovuta alla flessione del reddito disponibile delle famiglie" ha affermato Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.

La frenata dei prezzi, però, non sempre è una buona notizia. "Il fatto che il Nord sia tutto in deflazione è la dimostrazione di come il motore economico dell'Italia si sia fermato. Venezia è il caso più eclatante e simbolico, essendo la città italiana con la contrazione dei prezzi più elevata. Il crollo del turismo ha fatto precipitare la domanda di alcuni servizi. Non per niente Venezia ha il record per la riduzione dei listini dei servizi di alloggio (-10,4%, contro una media italiana di -1,6%) e dei servizi ricettivi e di ristorazione (-2,4%, contro il +0,5% dell'Italia)", segnala l'associazione.

Quanto alle 19 città che hanno registrato una crescita dei prezzi, in testa c'è Bolzano (+254 euro a famiglia) seguita da Grosseto (+208) e Cosenza (+138). Al quarto posto si è piazzata Napoli che, con la terza inflazione più elevata (+0,6%), ha registrato un aumento per famiglia media pari a 131 euro su base annua. Al quinto posto, Perugia, dove il +0,5% determina una crescita di 119 euro. Seguono Trento (+0,5%, +117 euro), Trapani (+0,5%, +98), all'ottava posizione Benevento (+0,3%, +61), poi Arezzo (+0,2%, +52). Chiude la top ten Novara (+0,2%, +49 euro).

A livello regionale, segnala lo studio, sono in deflazione tutte le città della Liguria (record a la Spezia: -0,5%, -114 euro), della Lombardia (Milano: -0,5%, -145 euro), Emilia Romagna (record a Bologna: -0,5%, -141 euro), Marche (Macerata: -0,4%, -86 euro) e Lazio (primato a Roma, -0,4%, -104 euro). In Toscana le disparità più elevate: si passa infatti dal +0,8% di Grosseto, pari a +208 euro, a Siena, dove il -0,6% si traduce in una spesa inferiore di 156 euro rispetto al 2019, una divario di ben 364 euro. Nessuna città in deflazione in Campania (i rialzi più ampi a Napoli, +0,6%, +131 euro) o in Umbria (Perugia: +0,5%, +119 euro).
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