Coronavirus, Palmucci (Enit): «Da alcuni governi stranieri reazioni inconsulte. Ora interventi per sostenere le imprese»

Coronavirus, Palmucci (Enit): «Da alcuni governi stranieri reazioni inconsulte. Ora interventi per sostenere le imprese»
di Jacopo Orsini
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Venerdì 28 Febbraio 2020, 13:19 - Ultimo aggiornamento: 13:40

«Sono a Budapest per la fiera del turismo ungherese. In questo momento bisogna far vedere che l’Italia c’è e che non ci arrendiamo». Giorgio Palmucci, presidente dell’Enit, l’Agenzia nazionale del Turismo, è in prima linea per cercare di rassicurare gli stranieri anche se non nasconde che l’impatto del Coronavirus è pesante. «Ho avuto colloqui con gli operatori ungheresi e ho detto: guardate che l’Italia ha preso tutte le misure necessarie per tenere sotto controllo la situazione».

Dal suo osservatorio all’Enit cosa vede?
«Sicuramente nell’ultima settimana c’è stato un momento di isteria collettiva, anche per le reazioni inconsulte e azzardate di alcuni governi stranieri. Ma è vero che c’è una enorme quantità di disdette, non soltanto da parte degli stranieri ma anche degli italiani».

Ci sono dei dati precisi?
«Non ancora, li stanno raccogliendo le associazioni. L’impatto sicuramente è forte. Ci auguriamo che sia emotivo, immediato ma che poi possa rientrare. Anche perché annullare ora le vacanze estive mi sembra una follia».

Avete messo in campo misure straordinarie?
«Tutte le nostre attività, di concerto con il ministero, continuano. La settimana prossima saremo a Berlino, la fiera più importante in Europa. È necessario che tutti gli operatori siano presenti, altrimenti rischiamo di essere masochisti, di essere noi stessi a non dare fiducia. Non dimentichiamoci che il mercato di lingua tedesca vale il 30% dei turisti stranieri che vengono nel nostro Paese. Poi una volta passata la buriana lavoreremo con il ministero a un piano straordinario di comunicazione, che è inutile fare in questo momento, di supporto alla ripresa».

Il governo cosa deve fare?
«Il ministro Franceschini ascolterà gli operatori per capire quali sono le azioni straordinarie richieste per fronteggiare i danni immediati. Credo che saranno necessari interventi per questi momenti in cui gli alberghi rimangono vuoti, anche per evitare impatti sul personale. Penso alla cassa integrazione e a un supporto economico per le aziende che si trovano improvvisamente con le strutture vuote. Basta pensare alla sospensione di tutte le gite scolastiche fino al 15 marzo: c’erano centinaia di settimane bianche e ora gli operatori della montagna o delle città, si trovano con gli alberghi vuoti. Certamente non ci si potrà limitare soltanto agli undici comuni della zona rossa, tutto il turismo è una zona rossa. Saranno necessari interventi importanti per poter riprendere».

E gli operatori?
«Dobbiamo mantenere la calma e non avere paura. Occorre restare uniti e lavorare tutti insieme per far riprendere un settore trainante dell’economia italiana che ricordo vale il 13% del Pil e 430 milioni di pernottamenti nelle nostre strutture».
 

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