Le due raccomandazione dell'organizzazione economica internazionale sono contenute all'interno del World Economic Outlook che verrà presentato la prossima settimana in occasione delle assemblee autunnali.
Secondo il report, intitolato "Il grande lockdown: analisi degli effetti economici", infatti, se il lockdown è stato un importante fattore di recessione, il distanziamento volontario determinato dall'aumento dei contagi ha a sua volta contribuito in maniera determinante alla contrazione economica. Il principio evidenziato nello studio è stato quello secondo il quale che se le persone hanno paura di ammalarsi, questa ha un effetto rilevante nei loro comportamenti quotidiani spontanei.
"Se l'allentamento dei lockdown può portare a una parziale ripresa, è probabile che l'attività economica resti sottotono fino a quando il rischio sanitario non sarà drasticamente calato", spiega il Fondo Monetario Internazionale nel suo studio. Calo del rischio che potrebbe essere realmente percepito solo quando verranno individuato un vaccino o cure di comprovata efficacia. Fino a quel momento, gli Stati sono chiamati a "proteggere i più vulnerabili e trovare modalità per sostenere l'attività economica compatibili con il distanziamento sociale". Lavoro da casa, quindi, e contatti minimi sul luogo di lavoro.
Infine, lo studio contiene anche una valutazione della misura del lockdown: "possono ridurre drasticamente i contagi, specialmente se sono sufficientemente rigorosi e se vengono introdotti nella fase iniziale dell'epidemia. Pertanto, nonostante abbiano dei costi sul breve termine, i lockdown spianano la strada a una ripresa più veloce, consentendo di limitare la diffusione del virus e la necessità di autodistanziamento sociale nel tempo, eventualmente con un effetto positivo generalizzato sull'economia".
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