L'allarme dei floricoltori del distretto di Viareggio:
«Siamo costretti a mandare al macero milioni di fiori e piante»

L'allarme dei floricoltori del distretto di Viareggio: «Siamo costretti a mandare al macero milioni di fiori e piante»
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Giovedì 19 Marzo 2020, 16:13
Milioni di tulipani, ranuncoli, steli di fresia, ortensie ed altre piante e fiori tipici del distretto floricolo della Versilia saranno distrutte nei prossimi giorni. Il coronavirus colpisce anche loro: niente concvegni, niente venti, niente cerimonie, niente allestimenti, e quindi milioni di fiori e piante in vaso invendute. Per il sistema fiori di Viareggio è il più grave momento della sua storia. Ancora non c'è un calcolo esatto del danno economico, ma è sicuramente rilevante. Secondo Coldiretti si tratta di decine di milioni di euro. Solo nel distretto viareggino - spiega l'associazione - andranno in fumo «milioni di esemplari, giunti a maturazione, stoccati e pronti per il mercato». «Sono settimane di lavoro ed investimenti e programmazione» che «non produrranno nessun risultato economico. Fiori e piante sono prodotti deperibili e per questa ragione dovranno essere distrutti e smaltiti».
Dice  Maurizio Fantini, direttore di Coldiretti Lucca che «con la scusa del Coronavirus le esportazioni di fiori toscani sono state ingiustamente bloccate alle frontiere con motivazioni pretestuose e grave danno per le imprese mentre si moltiplicano i casi di carichi di prodotti florovivaistici fermati alle dogane dei Paesi vicini, Francia in primis».
Il coronavirus - ricorda Coldiretti - non si trasmette  con le piante e non c'è dunque alcun rischio nella loro immissione sul mercato.
«Purtroppo - analizza ancora Fantini - non nutriamo grandi aspettative nemmeno per la domenica delle Palme. Sta andando in fumo il 75% del fatturato annuale del settore che si concretizza in questi mesi. Siamo al dramma».
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