Coronavirus bambini, bonus bebè e congedi ancora da definire: centri estivi forse a giugno

Coronavirus bambini, bonus bebè e congedi ancora da definire: centri estivi forse a giugno
di Giuseppe Scarpa
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Lunedì 4 Maggio 2020, 06:55 - Ultimo aggiornamento: 12:02

Riparte con i giri del motore al minimo l'economia del Paese. L'Italia apre a metà mentre l'altra resta chiusa. E allora già oggi molti papà e mamme avranno il problema della gestione dei figli minori. Una preoccupazione non da poco perché, se molte attività produttive riniziano a marciare, asili e scuole rimangono chiuse. Il pericolo è che accada ciò che è successo ad Avezzano, con lo stesso sindaco della cittadina abruzzese costretto ad intervenire: tre bambini strillavano chiusi a chiave nella loro cameretta, lasciati lì dai genitori che non potendo contare sull'aiuto dei parenti sono andati lo stesso a lavorare.
C'è il rischio, insomma, che l'intera faccenda gravi sulle spalle di madri e padri che devono fare i conti con il ritorno ai propri impieghi, in un deserto di servizi di sostegno tangibili alle famiglie. Per ora è in fase di discussione un disegno di legge su bonus baby sitter e congedi parentali. Di concreto rimangono le aree giochi nei parchi chiuse, i piccoli potranno praticare sport individuali e quelli al di sotto dei 6 anni non hanno l'obbligo di indossare le mascherine.

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BONUS E CONGEDI
Nella bozza del dl si proroga il bonus baby sitter e i congedi parentali: dovrebbero arrivare quindi 600 euro che potranno servire anche a pagare l'iscrizione ai servizi integrativi per l'infanzia, inclusi i centri estivi. Perciò il bonus diventa di 1200 euro che possono arrivare a 2000 per medici ed operatori sanitari. Per aiutare i genitori che lavorano vengono previsti altri 15 giorni di congedi speciali e se ne potrà usufruire fino a settembre. Anche questi nuovi 15 giorni dovrebbero scattare per figli fino a 12 anni e sono retribuiti al 50 per cento.

CENTRI ESTIVI
I centri estivi rappresenterebbero un valido sostegno ai genitori. Ad oggi, però, non è prevista l'apertura immediata. Il governo infatti, attende il semaforo verde da parte degli esperti per i primi di giugno. A spiegarlo è stata, nei giorni scorsi, il ministro della famiglia Elena Bonetti: «il comitato tecnico scientifico sta valutando su nostra proposta, la riapertura da giugno delle attività di sostegno alle famiglie, come i centri estivi e i centri della cura dei bambini da 0 a 6 anni, in accordo con i comuni».

MASCHERINE E BIMBI
Le mascherine diventano obbligatorie nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto.
Dovranno essere indossate in tutte le situazioni in cui non sia possibile garantire in modo continuativo il mantenimento delle distanze di sicurezza. Quest'obbligo incontra tuttavia un'eccezione per i più piccoli: non vale infatti per i bambini al di sotto dei sei anni, per i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l'uso di mascherine e per chi interagisca con loro.

AREE GIOCHI
Riaprono i parchi. Riportare i figli a fare una passeggiata non è vietato insomma. Tuttavia usare scivoli e altalene nelle aree verdi è categoricamente off limits. Il pericolo che un gruppo di bambini possa scorrazzare nelle aree giochi, entrare in contatto, con possibilità di contagiarsi, ha spinto il governo ad essere estremamente prudente. Insomma per il divertimento tra bambini bisognerà aspettare ancora. Ad ogni modo quando si deciderà di portarli nei parchi sarà indispensabile rispettare le regole di distanziamento sociale.

SPORT E MINORI
Anche i minori potranno di nuovo fare sport. Dopo quasi due mesi di stop forzato sarà possibile fare attività fisica. Il divieto di assembramento più volte citati nel dpcm esclude implicitamente gli sport di squadra. Per ora non si potranno rincorrere assieme agli amici il pallone sia esso da basket, da rugby o da calcio. Il semaforo verde riguarda più che altro sport individuali. Insomma, ad esempio, si potrà andare a correre, in canoa o in bicicletta. Per facilitare il ritorno alle attività motorie dei più piccoli sarà possibile la presenza di un accompagnatore per i minori o per le persone non completamente autosufficienti. È obbligatorio rispettare la distanza interpersonale di almeno due metri, se si tratta di attività sportiva.

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