Coronavirus, Eurispes: le abitudini degli italiani dopo un anno di pandemia

Coronavirus, Eurispes: le abitudini degli italiani dopo un anno di pandemia
2 Minuti di Lettura
Lunedì 22 Febbraio 2021, 14:15
(Teleborsa) - A un anno dall'identificazione a Codogno del primo caso di italiano di Covid-19, Eurispes ha condotto un'indagine su un campione composto da 2.063 persone per analizzare come sono cambiate le abitudini – consumi, lavoro e comunicazione – degli italiani a seguito della pandemia.

Il 21,9% degli italiani ha affermato innanzitutto di aver ordinato per la prima volta la spesa a domicilio dopo marzo 2020. Già piuttosto consolidata era invece l'abitudine di ordinare la cena o altri pasti a domicilio (il 28,6% lo faceva anche prima della pandemia), ma da marzo il 16,8% lo ha fatto per la prima volta. Il 13,1% ha ordinato per la prima volta farmaci a domicilio.

Il 45,2% degli intervistati era già solito comunicare con amici/parenti tramite videochiamata ma con la diffusione del virus quasi un terzo lo ha fatto per la prima volta (30,7%) mentre più di un italiano su dieci (11,1%) ha acquistato proprio in questo periodo strumenti per la cucina (robot da cucina, macchine per il pane, pentole professionali, ecc.), come ben testimoniato dal boom di cuochi più o meno improvvisati che hanno così impiegato il tempo libero e compensato l'impossibilità di mangiare fuori casa.

Capitolo e-commerce. Secondo l'indagine Eurispes, nonostante le restrizioni della pandemia l'e-commerce, resta "sconosciuto" per tre italiani su dieci. Tra ritardi nell'accesso alla Rete veloce in alcune aree del territorio ed il persistere di una quota di analfabetismo digitale in una parte non trascurabile della popolazione (specialmente tra gli anziani), rimane rilevante la percentuale di cittadini italiani completamente estranei al mondo dell'e-commerce: il 29,1% ha riferito di non fare mai acquisti online. D'altra parte, con diverse intensità, fare acquisti online sta diventando per molti una consuetudine: il 18,2% del campione fa acquisti online raramente, il 25,9% qualche volta, mentre il 16,3% spesso ed il 10,5% abitualmente. Gli over 64 sono l'unica fascia d'età nella quale prevalgono coloro che non fanno mai acquisti attraverso la Rete (59%).

Spostamenti. In periodo di Covid sono stati scelti sicuramente meno i mezzi pubblici: un quarto degli intervistati ha affermato di averli evitati (25,4%) sin dall'inizio dell'esplosione dell'emergenza sanitaria, mentre il 9% ha iniziato per la prima volta a spostarsi in bicicletta. Il 7,4% ha scelto il monopattino elettrico. Quanto agli spostamenti più lunghi si registra quasi un terzo dei cittadini (30,9%) che ha iniziato ad evitare treni ed aerei – quota che salirebbe se si considerasse soltanto chi utilizzava questi mezzi (alcuni, per scelta o stile di vita non viaggiavano comunque su treni ed aerei).

Infine, per quel che riguarda il lavoro, tra coloro che hanno un impiego quasi la metà (49%) è passato per lo smart working dall'inizio dell'emergenza sanitaria: il 22,8% sempre o per un lungo periodo, il 26,2% occasionalmente/con turnazione/per un breve periodo. Solo il 4,9% dei lavoratori ha dichiarato di lavorare già in questa modalità prima della pandemia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA