Logistica, a rischio 300 mila posti. Nicolini (Confetra): va tagliato il cuneo

Camion a un casello autostradale
di Andrea Bassi
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Martedì 7 Luglio 2020, 11:02 - Ultimo aggiornamento: 13:26

Le previsioni sono fosche. Per il settore della logistica, un comparto da 85 miliardi di fatturato l'anno e che include al suo interno tutte le spedizioni di merci, da quelle marittime, a quelle aeree fino ai corrieri, sarà un anno difficile. «Il nostro Centro studi - dice al Messaggero.it Guido Nicolini, presidente di Confetra, la Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica - prevede una contrazione del 15-20% dei volumi. Questo significa 16-17 miliardi di fatturato in meno per il comparto».

Il timore è che molte delle 95 mila aziende del settore non riescano a mantenere gli attuali livelli di occupazione. Entro fine anno potrebbero esserci 250-300 mila occupati in meno sul milione e mezzo di lavoratori che attualmente operano nella logistica. "In alcuni comparti", spiega Nicolini, "la situazione è più difficile che in altri. Come nel settore aereo, dove il calo dell'attività è stato del 70%". 

Ma come si può fronteggiare questo rischio di crisi occupazionale? "La logistica è un settore ad alta intensità di lavoro", prosegue ancora il presidente di Confetra. "Noi abbiamo avuto una interlocuzione con il governo e siamo stati presenti anche al tavolo degli Stati Generali dell'economia". Con quali richieste è presto detto. "Per mantenere l'occupazione ai livelli attuali", dice Nicolini, "sarebbe necessaria una riduzione del cuneo fiscale". Una taglio degli oneri contributivi a carico delle imprese che dovrebbe essere di almeno il 20-30% del costo attuale. 

Un tema al quale il governo è sensibile. Già nell'ultima legge di bilancio è stata decisa una riduzione del cuneo fiscale tutta a vantaggio dei lavoratori e che è entrata in vigore qualche giorno fa, a inizio luglio. Una misura che porta da 80 a 100 euro il bonus Renzi per i redditi fino a 26 mila euro, introduce un bonus di 100 euro per quelli tra 26 e 28 mila euro e una detrazione decrescente per quelli che vanno da 28 mila a 40 mila euro. Nel Piano nazionale delle riforme, appena approvato dal consiglio dei ministri, il governo ha espresso l'intenzione di proseguire su questa strada. La richiesta di Confetra, insomma, potrebbe trovare ascolto tra Palazzo Chigi e Tesoro.

Così come in linea con i programmi del governo, sembrano essere gli altri due temi che la Confederazione ha portato all'attenzione dell'esecutivo: il completamento delle grandi opere infrastrutturali e le semplificazioni amministrative. "Per il nostro settore", sottolinea Nicolini, "sarebbe essenziale semplificare. In alcuni casi, per le operazioni doganali di controllo ci sono 130-135 procedimenti attuati da 15 amministrazioni diverse. Le complicazioni burocratiche sono una delle ragioni che spingono le merci verso i Porti di altre nazioni, come Rotterdam. 

E di certo non aiuta nemmeno quello che sta accadendo in Liguria, con il caos nei trasporti generato dai controlli imposti contemporaneamente su tutte le gallerie della rete. "E' impensabile", secondo Nicolini, "che quattro arterie su quattro siano tutte interessate contemporaneamente dai controlli". Uno di quei cortocircuiti italiani persino difficili da raccontare. 

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