"L'utilizzo durante la stagione estiva di questi dispositivi economici, facilmente riutilizzabili e che possono essere realizzati anche con materiali 100% naturali, consentirebbe di rendere fruibili in sicurezza superfici di costa altrimenti non balneabili e di ridurre la dispersione di aerosol a beneficio della ricettività turistica" afferma Sergio Cappucci del Laboratorio ingegneria sismica e prevenzione dei rischi naturali Enea.
Questi prototipi di separè ecologici, alti circa 120 cm e larghi 200 cm, – spiega Enea in una nota – sono dotati di telai in acciaio e fodera in plastica riciclata o in materiali naturali. A fine stagione l'imbottitura può essere semplicemente svuotata sulla spiaggia dove torneranno a svolgere l'originaria funzione di protezione dall'azione erosiva provocata dalle onde. I dispositivi – aggiunge Enea – rappresentano, inoltre, una soluzione al problema della corretta gestione della posidonia spiaggiata che occupa molta superficie, generando cattivi odori: se raccolti insieme ad altri rifiuti, infatti, i cumuli devono essere smaltiti, con costi ingenti per operatori e amministrazioni locali che devono provvedere alla loro rimozione. Un recente studio ha calcolato che la rimozione meccanica di Posidonia spiaggiata, la cosiddetta "banquette", in 19 spiagge ha fatto perdere in 9 anni (2010-2018) un volume di sabbia di oltre 39mila mc, equivalenti a circa 30mila tonnellate di sabbia.
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