Coronavirus, Coldiretti: "Crolla export alimentare Made in Italy in Cina"

Coronavirus, Coldiretti: "Crolla export alimentare Made in Italy in Cina"
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Venerdì 17 Aprile 2020, 18:45
(Teleborsa) - Crollano del 19,1% le esportazioni alimentari Made in Italy in Cina per effetto dell'emergenza coronavirus che ha interrotto i flussi commerciali con il Paese asiatico, il primo ad essere colpito dalla pandemia. È quanto emerge dall'analisi effettuata dalla Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero a febbraio, quando l'allarme era ancora confinato soprattutto nel gigante asiatico.

"Il brusco calo in Cina – sottolinea la Coldiretti – anticipa di fatto quello che è successo poi in tutto il mondo nei mesi di marzo ed aprile segnati inizialmente dalle campagne diffamatorie nei confronti del Made in Italy a tavola". Campagne partite con lo spot della tv francese sulla "pizza Corona" contaminata dal pizzaiolo italiano e alimentate poi – continua la Coldiretti – da "disinformazione, strumentalizzazione e concorrenza sleale, anche di Paesi alleati, con addirittura la assurda richiesta di certificati virus free sulle merci". Tale richiesta – spiega la Coldiretti – è poi "svanita non appena il virus si è propagato in tutto il Pianeta con la chiusura delle frontiere e le misure per contenimento che hanno determinato il brusco freno al commercio a livello globale".

In tale scenario, secondo l'indagine Coldiretti/Ixè, il 70% delle imprese agroalimentare che esportano ha segnalato una diminuzione delle vendite all'estero a marzo per effetto di una pioggia di disdette provenienti dai clienti di tutto il mondo. Dallo studio emerge, inoltre, che a pagare il conto più pesante sono stati il settore del vino e del florovivaismo, ma difficoltà sono segnalate anche per ortofrutta, formaggi, salumi e conserve. Un andamento che – sottolinea il Rapporto – rappresenta una brusca inversione di tendenza rispetto al record delle esportazioni fatto segnare nel primo bimestre del 2020 con un balzo dell'11,6% rispetto al 2019 in cui complessivamente per l'agroalimentare era stato raggiunto il massimo di sempre a 44,6 miliardi di euro.





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