Buoni spesa coronavirus al via prima di Pasqua: tutto quello che c'è da sapere

Buoni spesa coronavirus al via prima di Pasqua: tutto quello che c'è da sapere
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Giovedì 9 Aprile 2020, 19:35 - Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 08:02

Coronavirus. È partita la macchina degli aiuti avviata con la distribuzione sui territori dei Buoni Spesa per i meno abbienti. Soddisfatti per ora i sindaci: una volta tanto molto poco pare essere zavorrato da lacci e lacciuoli, sottolineano dai municipi. Complici anche le modalità con cui sono stati erogati i 400 milioni (ordinanza 658 della Protezione Civile per l'emergenza alimentare), che consentono ai sindaci di poter operare in scioltezza e di poter contabilizzare nel bilancio la voce "misure urgenti di solidarietà alimentare".

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«Nel giro di pochi giorni, dalle municipalità più piccole alle città metropolitane, si è organizzato il sistema per erogarli, grazie anche a un fondamentale e capillare servizio di informazione», spiega il vicepresidente vicario dell'Anci Roberto Pella. «Ciò testimonia che, nonostante i Comuni avessero meno personale e meno uffici aperti o molta parte del personale impegnato sui fronti legati all'emergenza sanitaria, si sono trovate forze per raggiungere l'obiettivo. Il tempo era infatti - osserva Pella - un fattore decisivo per rendere la misura efficace». Con i Buoni Spesa si è generato inoltre, aggiunge, «un effetto leva coordinato dai comuni che ha sommato contributi da privati, da aziende ed esercenti del territorio, dalla stessa grande distribuzione che ha anche agevolatolo procedure relative al contributo destinato ai cittadini attraverso l'utilizzo di diversi strumenti, come per esempio le carte prepagate».

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Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente di Anci Lazio, Riccardo Varone: «L'aiuto che sta arrivando dalla Regione Lazio può essere determinante per superare questo momento di emergenza e traghettarci poi alla ripresa vera e propria della normale quotidianità». Numerose le notizie provenienti dai territori. «Oggi al Dipartimento Politiche Sociali sono arrivati i buoni spesa cartacei per i più bisognosi», ha annunciato la sindaca di Roma Virginia Raggi precisando che in pochi giorni «sono arrivate 40mial richieste».

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Ad Alessandria la distribuzione dei Buoni spesa inizierà domani: in questa prima fase ne saranno erogati per circa 360-400 mila euro e saranno raggiunte circa 1000 famiglie. E per evitare assembramenti saranno consegnati direttamente al domicilio dagli agenti della Municipale. A Sulmona, in provincia di L'Aquila, è iniziata da ieri la distribuzione ai 280 nuclei familiari beneficiari; sono 73 i blocchetti consegnati dalla ditta incaricata, divisi in 2611 buoni da 50 euro e 1000 da 20 euro, per un valore complessivo pari a 150.550 euro, spendibili nei punti vendita convenzionati. A Napoli il Comune sta inviando i primi mille Pin e domani ne saranno inviati altri 2mila e sabato altri 3mila. Prima della domenica di Pasqua dunque saranno circa 6mila i napoletani in difficoltà che potranno fare la spesa grazie ai buoni. Ad oggi sono pervenute 15mila domande e sono 13502 quelle che dai primi controlli hanno ricevuto il via libera mentre sono 1150 quelle respinte.

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A Bologna, ha reso noto il sindaco Virginio Merola, ai soldi stanziati dal governo per i buoni spesa (2 milioni) il Comune di Bologna ne ha aggiunti altri 1,7. «Rispondiamo così - ha detto - a tutte le domande presentate. È cominciata l'erogazione, abbiamo 65 attività convenzionate». Sono 2.600 le richieste di Buoni spesa arrivate al Comune di Novara a seguito degli stanziamenti governativi, ma l'iniziativa è stata sospesa. «Abbiamo deciso lo stop momentaneo, per cercare di processare al meglio le richieste già pervenute - ha spiegato il vicesindaco e assessore alle Politiche Sociali Franco Caressa: »La cifra stanziata dal Governo sarà sufficiente a coprire i bisogni attuali, ma, in attesa di eventuali altri fondi statali, il Comune di Novara sta cercando di percorrere altre strade«. Infine, sono circa 8.200, per un totale di 210 mila euro, i buoni spesa utilizzati finora a Torino in 114 dei circa 150 punti vendita aderenti al momento, che appartengono per il 60% alla categoria supermercati di prossimità, per il 25% alla Gdo e per il 15% a negozi di prossimità. Anche alcuni ambulanti dei mercati stanno aderendo.

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