Coronavirus; allarme dei sindacati, lettera al ministro Lamorgese: «Banche non pronte, serve più sicurezza: rischio violenza». Il Viminale: «C'è massima attenzione»

Coronavirus; allarme dei sindacati, lettera al ministro Lamorgese: «Banche non pronte, serve più sicurezza: rischio violenza»
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Sabato 18 Aprile 2020, 10:49 - Ultimo aggiornamento: 16:11

In fondo, un po' di timori ci sono. «Alcune banche non sono ancora pronte, poiché non hanno predisposto le circolari interne né hanno modificato le procedure per poter accogliere le richieste da parte della clientela» e «tale situazione potrebbe generare tensione fra i clienti che si recheranno nelle filiali bancari, sfociando in fenomeni di violenza» legati alla crisi da coronavirus. È quanto scrivono in una lettera, destinata al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e per conoscenza ai Prefetti italiani, i segretari generali dei sindacati bancari Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, nella quale chiedono «di nuovo, al suo ufficio e alle forze dell'ordine un intervento volto a rafforzare la sicurezza sociale, a tutela della sicurezza di chi si trova sui posti di lavoro e della clientela bancaria tutta».
La replica del Viminale: c'è «massima attenzione» da parte del Viminale sui rischi di «violenze» segnalati dai sindacati dei bancari per lunedì, quando gli istituti riceveranno le richieste di finanziamenti previste dal decreto imprese. Tutti i prefetti sono stati da tempo allertati affinché sia garantito un adeguato dispositivo di sicurezza sugli istituti in un passaggio così delicato. E l'attenzione, spiegano al ministero, continuerà ad essere elevata anche in seguito.

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Secondo le parti sociali, infatti, fenomeni di violenza «sono già stati registrati, a danno delle lavoratrici e dei lavoratori bancari, in queste ultime settimane». Come ricordano nella missiva Lando Maria Sileoni, Riccardo Colombani, Giuliano Calcagni, Massimo Masi ed Emilio Contrasto «lunedì mattina partiranno le procedure per erogare i finanziamenti garantiti dallo Stato, introdotti col decreto legge n. 23 dell'8 aprile 2020, per poter aiutare imprese e professionisti in difficoltà economica a causa dell'emergenza Covid-19. Monitoreremo costantemente la situazione sull'intero territorio nazionale - concludono i sindacati - e denunceremo prontamente situazioni critiche e pericolose così come faremo i nomi delle banche che effettivamente si riveleranno impreparate».

 

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