Coronavirus, il presidente della British School: le banche chiedono tassi irragionevoli per i prestiti garantiti dallo Stato

Coronavirus, il presidente della British School: le banche chiedono tassi irragionevoli per i prestiti garantiti dallo Stato
di ​Michele Di Branco
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Giovedì 7 Maggio 2020, 22:59 - Ultimo aggiornamento: 23:11
“E’ una truffa bella e buona, non sono disposto a farmi prendere in giro dalle banche”. E’ un fiume in piena Antonio Sestili. Il presidente della British School, 12 sedi più 15 associate, 140 dipendenti in Italia, ha cercato di prendere un finanziamento in banca. Ma alla richiesta si è sentito sparare delle condizioni giudicate “irragionevoli”.

Cosa è successo esattamente?
Sono un imprenditore che opera con due banche: Popolare di Sondrio e Bcc. Ho provato a chiedere un prestito con garanzia dello Stato come prevede il decreto Cura Italia e il risultato è stato incredibile. Sondrio mi ha chiesto un tasso del 2,60% più 1000 euro di istruttoria per un prestito di 50 mila euro da restituire in 6 anni a partire dal terzo anno, mentre il Credito cooperativo mi ha proposto una forbice tra il 2 e il 2,90% con costi di istruttoria un po' più bassi.

Quale è stata la sua reazione?
Sono sbalordito. Ho una reputazione creditizia molto alta e non voglio assolutamente sottostare a queste condizioni. Lo Stato ha lasciato soli noi imprenditori perché non controlla. Il governo avrebbe dovuto indicare un tetto agli interessi. Non lo ha fatto. E’ assurdo che un mutuo costi meno dell’1% mentre per questa operazione io debba pagare questi costi. Conosco alcuni colleghi che si sono sentiti offrire addirittura il 3,5%: è evidente che le banche stanno facendo cartello.

Cosa farà adesso?
Per fortuna siamo un’azienda sana. Abbiamo pagato gli stipendi di marzo e aprile ma prima o poi quei soldi mi serviranno. Non posso lasciare senza stipendio i miei dipendenti. Il problema è che in tempi brevi mi mancherà liquidità per far fronte al costo del lavoro e dunque dovrò inevitabilmente negoziare con le banche. Ma voglio farlo sentendomi protetto dalle istituzioni.

Quali ripercussioni ha avuto l’emergenza Covid sulla British School?
Pesantissime. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in cui avevamo avuto ricavi da 2 milioni di euro, siamo scesi a 500 mila. Le iscrizioni sono scese da quota 1.500 a 400: le prospettive per le lezioni di settembre sono nerissime.

Si è confrontato con altri imprenditori su questa situazione?
Sì, come accennavo in precedenza c’è chi si è sentito proporre condizioni peggiori rispetto alla mia. Ho 76 anni e ne ho viste di cotte e di crude, ma mai come questa volta. Il cura Italia è nato per sostenerci ma ogni banca fa quello che vuole: ci sentiamo abbandonati al nostro destino: nel giro di 2 o 3 mesi non saprò letteralmente come andare avanti.
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