Coronavirus, bonus autonomi verso gli 800 euro. Per i professionisti aiuto dalle Casse

Coronavirus, bonus autonomi verso gli 800 euro. Per i professionisti aiuto dalle Casse
di Luca Cifoni
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Sabato 28 Marzo 2020, 13:19 - Ultimo aggiornamento: 15:58

È uno degli interventi più urgenti per tamponare l'emorragia finanziaria di famiglie e imprese in emergenza Coronavirus. L'indennità riservata ai lavoratori autonomi serve a tutelare una categoria che viene colpita immediatamente dal blocco dell'attività economica: sprovvisti dell'ombrello della cassa integrazione, artigiani, commercianti e collaboratori con il venire meno dei propri ricavi rischiano di trovarsi subito in difficoltà, se non hanno accumulato risparmi consistenti. Nel primo decreto il governo aveva destinato a questa esigenza circa 2,9 miliardi, per garantire un bonus di 600 euro a poco meno di cinque milioni di persone.

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LE ISTRUZIONI
Ora questo sostegno sarà confermato con il prossimo provvedimento, - atteso nella prima metà di aprile - almeno per il mese prossimo. E si sta lavorando per rafforzarlo: la somma potrebbe crescere fino a 800 euro. È stata presa in considerazione pure l'equiparazione al reddito della cassa integrazione, intorno ai 1.000 euro, ma è più difficile che si arrivi a questo livello. Al momento non è possibile avere indicazioni sul tiraggio della misura, che potrebbe però diventare operativa la prossima settimana con le istruzioni definitive dell'Inps e la piattaforma informatica per richiederla.

Conoscendo il perimetro degli effettivi richiedenti, tutta l'operazione potrebbe essere ricalibrata. Va ricordato quel che è successo con la sospensione dei versamenti fiscali di marzo per le aziende più piccole e per i settori più direttamente colpiti dalla crisi: le minori entrate sono risultate inferiori a quanto preventivato dal governo. A proposito della fase operativa del bonus autonomi, per fare richiesta serviranno il pin dell'Inps, oppure lo Spid o la carta di identità elettronica. Per quanto riguarda le proprie credenziali, l'istituto ha reso disponibile sul sito una procedura semplificata che permetterà ai lavoratori autonomi di usarla usando solo la prima parte del pin, quella ricevuta immediatamente.

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IL LIMITE
Intanto è in arrivo il decreto ministeriale che contiene le modalità operative di assegnazione dei 300 milioni del fondo destinato al reddito di ultima istanza: ne fruiranno soprattutto i professionisti iscritti agli Ordini e quindi alle Casse previdenziali private, che non hanno diritto ai 600 euro riservati alle altre partite Iva. Saranno le stesse Casse ad anticipare la somma per conto dello Stato e l'importo dovrebbe arrivare ugualmente a 600 euro. Ci sarà però un doppio tetto di reddito. Fino a 35 mila euro tutti percepiranno il sussidio, mentre tra questo importo e i 50 mila euro verranno aiutati solo coloro che hanno avuto un calo di reddito del 30% oppure hanno chiuso la partita Iva.

Altre misure inserite nel provvedimento economico sono già operative. È il caso dei giorni aggiuntivi di congedo (retribuiti al 50 per cento) per i genitori che devono occuparsi dei figli minori di 12 anni rimasti a casa per via della chiusura delle scuole. L'Inps ha precisato un aspetto importante: questa forma particolare di permesso può essere fruita da un genitore anche se l'altro lavora da casa in smart working. È chiaro che svolgendo la propria attività in modalità agile il padre o la madre possono comunque avere difficoltà a provvedere alle necessità dei bambini e dunque si rende necessaria - in mancanza di altri aiuti - la presenza dell'altro genitore. Nelle sue istruzioni l'istituto di previdenza (al quale va presentata la domanda) spiega anche che il congedo straordinario potrà essere retroattivo fino al 5 marzo nel caso sia stata già presentata domanda per quello ordinario. In alternativa al congedo i genitori possono chiedere un voucher per l'acquisto di servizi di baby-sitting.

Il prossimo decreto conterrà anche un nuovo rinvio delle scadenze fiscali. Per le imposte locali come l'Imu ai Comuni verrebbe data la facoltà di prevedere la sospensione con modalità semplificate, ottenendo poi una compensazione dalla Cassa Depositi e Prestiti.

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