"Nel periodo in cui ha operato l'UPB le previsioni del MEF sono diventate più bilanciate, soprattutto sul PIL reale, risultando marginalmente pessimistiche per l'anno in corso" si legge nella ricerca. "Permane un ottimismo non trascurabile sul PIL nominale" prosegue il Focus "tanto più marcato all'ampliarsi dell'orizzonte di previsione, in parte ascrivibile alle ipotesi adottate sulle clausole di salvaguardia (aumento programmato delle aliquote IVA) nelle proiezioni di finanza pubblica".
"Anche l'accuratezza delle stime, riferita alla dimensione degli errori, è migliorata nella seconda metà dello scorso decennio, sebbene vi siano ancora margini di ulteriore miglioramento per il PIL nominale, soprattutto sugli orizzonti più lunghi", sottolinea l'UPB. "Nel confronto con altri previsori istituzionali, come l'UPB e la Commissione europea, le previsioni macroeconomiche del Governo nel 2014-19 sono state lievemente più distorte e meno accurate. Negli stessi anni la differenza tra le previsioni ufficiali e quelle degli analisti privati si è decisamente ridotta, segnalando l'intenzione del Governo di essere più coerente con le attese prevalenti all'esterno", conclude la ricerca.
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