Conte: "Su bilancio comune UE non basta risorsa plastica"

Conte: "Su bilancio comune UE non basta risorsa plastica"
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Mercoledì 11 Dicembre 2019, 13:00
(Teleborsa) - Un bilancio europeo moderno, rilancio della crescita, green economy, il sostegno italiano all'iniziativa franco-tedesca sul futuro europeo e un quadro finanziario più equo.

Sono alcuni dei passaggi dell'intervento del premier Giuseppe Conte nel corso dell'audizione alla Camera in vista del Consiglio UE. In particolare, Conte si è soffermato sulla richiesta da parte dell'Italia di "modernizzare anche il modo in cui l'Unione europea finanzia il proprio bilancio", ricordando le critiche espresse dal governo sull'approccio "limitato e minimalista" che, ad oggi, si limita alla sola introduzione della 'risorsa plastica' (la risorsa derivante dalla quantità di rifiuti di imballaggio in plastica non riciclati in ciascuno Stato membro, con 0,80 centesimo di euro per chilogrammo)".

Conte ha invece proposto un "sistema di scambio di quote di emissione dell'UE (Emissions Trading System), o la definizione della Common Consolidated Corporate Tax Base (CCCTB), chiave per future nuove risorse proprie e per l'armonizzazione dei sistemi di tassazione delle multinazionali tra i vari Stati dell'UE".

Tra gli obiettivi delle nuove istituzioni europee c'è, ricorda il premier, "il rilancio della crescita e dell'occupazione, soprattutto giovanile e la lotta al cambiamento climatico e il sostegno alla 'green economy'", indicati come "obiettivi prioritari" che "necessitano di segnali forti e chiari da parte dell'Europa.

Da qui l'invito che il governo italiano ha lanciato "in seno al Consiglio Europeo, per una maggiore coesione fra i leader europei. Non è, questo, nella famiglia europea il tempo per dividersi o per lasciarsi dividere".

"La prospettiva del miglior futuro dell'Europa è prevista, d'altronde, nella discussione e in una parte delle Conclusioni del Consiglio Europeo, in relazione al percorso per una Conferenza sul Futuro dell'Europa che Germania e Francia auspicano possa essere sviluppato dagli Stati Membri e dalle Istituzioni europee dal 2020 fino alla Presidenza francese dell'UE (I semestre del 2022)", ha ricordato, sottolineando il sostegno del governo all'iniziativa.

"Riguardo a tale esercizio, non solo intendo esprimere sostegno all'obiettivo di trasmettere segnali concreti di riavvicinamento delle Istituzioni europee ai cittadini, ma preannuncio che non faremo mancare nostre proposte e confido anche dell'aiuto delle Camere", ha infatti aggiunto.

Sulla 'scatola negoziale' del Quadro Finanziario Pluriennale presentata dalla Presidenza finlandese lo scorso 2 dicembre, Conte ha definito insoddisfacenti le "ipotesi di allocazione dei fondi, peraltro non esaustive. Si tratta di una proposta al ribasso, poiché comporta riduzioni di spesa rilevanti, ma soprattutto risulta complessivamente sbilanciata".

La richiesta italiana va invece per un "approccio più equilibrato" al Quadro Finanziario Pluriennale per cui chiede "una profonda revisione della proposta finlandese che converga verso l'architettura proposta dalla Commissione europea sin dal 2018.

Da parte italiana ci sarà poi l'opposizione ai "tagli sproporzionati, che colpirebbero settori strategici quali lo Spazio, il Digitale, la Difesa, la Sicurezza: si tratta di una sottrazione di risorse alle nuove priorità dell'Unione Europea che devono invece necessariamente rimanere ambiziose", ha chiarito Conte.

"Nella politica di Coesione è inaccettabile l'ulteriore contrazione subita dall'indice di prosperità relativa, che nel nostro Paese si tradurrebbe in una penalizzazione delle regioni più in difficoltà. Sulla Politica Agricola Comune, la nostra preoccupazione principale resta la convergenza esterna dei pagamenti diretti, sulla quale continueremo a chiedere garanzie di una sua definitiva - e possibilmente immediata - abolizione", ha concluso.




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