La Legge Golfo-Mosca, ha ricordato la commissaria, in via temporanea e sulla base di un principio di gradualità, ha riservato alle donne, per il primo rinnovo successivo all'entrata in vigore della stessa legge o successivo alla quotazione della società, almeno un quinto dei componenti degli organi di amministrazione e controllo e almeno un terzo per i due successivi mandati. Il vincolo opera però su un orizzonte temporale definito di tre mandati consecutivi e ciò comporta che dal 2022 la legge non sarà più cogente per circa il 37% delle società ad oggi presenti nel listino, arrivando al 59% nel 2023 e all'84% nel 2024. «È importante che il Parlamento si interroghi sin da ora, come sta facendo, sulla necessità, o meno, di perpetrare la cogenza della legge Golfo-Mosca», ha sottolineato. La commissaria ha quindi ricordato che «la legge vanta fino a questo momento una osservanza piena.
Il mercato finanziario è stato del tutto compliant con la normativa». E nell'ambito delle 34 società del Ftse Mib, «quelle che si sono dotate o si stanno per dotare di regole statutarie che assicurano il mantenimento di una relativa gender diversity negli organi sociali sono ad oggi solo quattro: Enel, Tim, Ubi Banca e, infine, Leonardo che ha proposto la modifica statutaria all'assemblea del 9 maggio». «Entrambi i disegni di legge - ha spiegato Genovese - prevedono un allungamento del periodo di vigenza della normativa da tre a sei mandati consecutivi». Il loro contenuto è efficace perché «consente di consolidare i risultati raggiunti fino ad oggi. E perché riserva una quota minima di almeno il 30% al genere meno rappresentato». Ed è «proporzionato perché 'a tempò». A giudizio della Consob, tuttavia, vanno trattate «alcune criticità». Ad esempio viene segnalato un «problema reale» di 'interlocking' ossia di concentrazione di incarichi in capo a donne che siedono nei board. Fermo restando il giudizio positivo sulle proposte di legge, la commissione chiede tuttavia di fare «massima chiarezza circa la portata che assume il nuovo disposto legislativo per le società del listino che abbiano già provveduto, in tutto o in parte, a rinnovi di organi di amministrazione e controllo nella vigenza della legge Golfo-Mosca». In sostanza «va evitata l'incertezza applicativa» ha concluso Genovese.
© RIPRODUZIONE RISERVATA