Conflavoro PMI, Capobianco: «90 miliardi a carico delle imprese entro Natale»

Sono i dati emersi da un'indagine condotta dal Centro Studi di Conflavoro PMI

Conflavoro PMI, Capobianco: «90 miliardi a carico delle imprese entro Natale»
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Martedì 29 Novembre 2022, 16:44

«90 miliardi, il valore di 3 manovre». E' quanto dovranno spendere le imprese italiane nel periodo compreso tra domani e Natale sommando una serie di adempimenti fiscali e le tredicesime ai dipendenti. «Circa 90 mila aziende potrebbero non reggere l'urto ed essere costrette a chiudere per sempre, lasciando a casa circa 1 milione di lavoratori».

Sono i dati emersi da un'indagine condotta dal Centro Studi di Conflavoro PMI. In particolare, domani sarà il termine ultimo per: versamenti Irap (un gettito da 12 miliardi) e acconti Ires e Irpef (23 miliardi).

Il 27 dicembre è segnato invece come scadenza per l'ultimo l'acconto Iva (21,7 miliardi). Nel mezzo, la tredicesima mensilita' che, da sola, incide sui bilanci delle imprese per circa 33,1 miliardi.

Nell'indagine condotta da Conflavoro non vengono però considerate tutte le ulteriori spese, come: affitti, mutui, rincari energetici e delle materie prime, altri tributi locali e le sanzioni per omesso o ritardato versamento a carico degli imprenditori.

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Capobianco (presidente Conflavoro): «Imprese in difficoltà»

«Dalla ricerca», commenta Roberto Capobianco, presidente nazionale di Conflavoro PMI «risulta evidente come le imprese, data anche la particolare congiuntura economica, riscontreranno enormi difficolta' nel sostenere questi esborsi da capogiro. Molte, addirittura, non sopravvivranno.

Oltre la meta' delle aziende italiane (58,1%) salderanno il dovuto ma con molti disagi. 10 aziende su 100 (9,7%) potranno invece pagare solo una parte. 30 aziende su 100 (29,4%) saranno costrette a chiedere una dilazione dei versamenti. La situazione e' molto critica e vanifica un periodo dell'anno che dovrebbe invece essere foriero di crescita di produzione e consumi, ma che vede alla base una distorsione del sistema ossia il versamento di acconti su ratei successivi, dunque corrisposti a titolo di anticipo su un effettivo incasso ancora non concretizzato».

«Siamo di fronte all'ennesima crisi», conclude il presidente di Conflavoro PMI «che non puo' essere risolta per sempre con aiuti emergenziali, ma soltanto in via strutturale con la riduzione della pressione fiscale, una serie di incentivazioni per le imprese e una una massiccia iniezione di liquidità da parte dello Stato».

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