"Qualcuno ha montato per due mesi una campagna di forte pressione perché lo stop rimanesse generale per tutti, paventando due milioni di licenziati.
Una cifra che non ha mai avuto alcun credibile fondamento", ha aggiunto. "Con il governo Conte la nostra proposta di un grande Patto per l'Italia, purtroppo, non è stata accolta. Con Draghi la musica è cambiata e in fretta. Lo avete visto sulla vicenda dei licenziamenti".
Il presidente di Confindustria ha lamentato una scarsa attenzione in Italia nei confronti del mondo delle imprese. "Quasi nessuno nel nostro Paese è attento e generoso verso noi imprese – ha sottolineato – Perché mai nessuno si ricorda che la 'ripresina' del 2015-2018 l'abbiamo fatta solo noi della manifattura. Quando il Paese cresce è sempre merito degli altri, quando va male è un problema delle imprese italiane". "Ora abbiamo di fronte a noi una grande sfida, quella del PNRR – ha affermato – da qui al 2026 c'è un'occasione imperdibile per il Paese, ma lo è due volte per il Mezzogiorno".
"Lo Stato da solo non ce la farà mai e, di sicuro, non ce la farà mai se gli esempi che ci ha dato sono quelli dell'Ilva e dell'Alitalia. In nove anni di commissariamento pubblico, continuano a rimandare soluzioni che oggi, invece, non sono più rinviabili", ha infine sottolineato Bonomi sostenendo la "grande necessità di un'alleanza pubblico-privato, unica via da seguire se vogliamo mobilitare tutte le energie del nostro Paese".
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