Nel confronto con aprile 2021, l'ICC registra una variazione del +13,1%, sintesi di una crescita del 68,3% per i servizi e dello 0,7% per i beni. Rispetto allo stesso mese del 2019 la domanda, nel complesso, è ancora mediamente inferiore del 10,4% in termini reali, con i servizi legati al turismo che, pur in graduale recupero, segnalano una distanza significativa rispetto ai livelli pre-crisi. "Se le stime preliminari indicano un calo del PIL nel primo trimestre (-0,2% mensile) più contenuto rispetto alle attese, la stasi registrata dalla produzione industriale a marzo, dopo il rimbalzo di febbraio, e le prime indicazioni di un calo ad aprile, portano a guardare con una certa prudenza all'evoluzione nei mesi primaverili, nonostante i progressi registrati nel primo trimestre sul versante dell'occupazione". "In base alle nostre stime, infatti - ha aggiunto Bella - anche a maggio il PIL è in contenuto ridimensionamento (-0,4% su aprile), valore che comporterebbe una variazione su base annua del 3,7%".
Per quel che riguarda l'inflazione, "dopo il rallentamento registrato ad aprile, determinato in larga parte dall'adozione di misure fiscali di contenimento dei prezzi al consumo dei beni energetici, è attesa mostrare nel mese di maggio una nuova accelerazione. Rispetto ad aprile si stima un incremento dello 0,4%, con una variazione del 6,6% su base annua".
A marzo 2022 la produzione industriale, dopo il recupero di febbraio, è risultata stazionaria. Il confronto su base annua registra un incremento del 2,9%. Nello stesso mese l'occupazione ha confermato la tendenza al recupero con una crescita dello 0,4% su febbraio e del 3,6% su base annua. Ad aprile 2022 dopo un primo trimestre negativo il sentiment degli imprenditori del commercio al dettaglio ha mostrato segnali di recupero (+3,3% su marzo).
Ad aprile 2022 l'Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) segnala un incremento, su base annua, del 13,1%, in moderato miglioramento rispetto alla variazione di marzo. Anche nell'ultimo mese il confronto ha risentito delle diverse condizioni in cui hanno operato le imprese nel 2021 e nel 2022, situazione che ha portato ad una variazione del 68,3% della domanda relativa ai servizi. Per quanto riguarda i beni il confronto con aprile 2021 indica un aumento dello 0,7%.
Per quel che riguarda i prezzi al consumo si stima per il mese di maggio 2022 una variazione dello 0,4%su base mensile e del 6,6% su base annua. "Al permanere di dinamiche ancora espansive per i prezzi degli energetici non regolamentati - si legge nella nota dell'Ufficio Studi - si associano in misura sempre più evidente le tensioni nel settore alimentare e in alcuni segmenti dei servizi. Stante le criticità che ancora attraversano i mercati delle materie prime e le filiere di approvvigionamento è sempre più complicato individuare l'inizio di una fase di rientro di queste dinamiche".
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