Il settore cambia e anche la sicurezza migliora: tra i dati positivi da segnalare c'è quello sulla diminuzione degli infortuni sul lavoro, calati negli ultimi 8 anni di circa il 29%. Diminuisce il numero delle aziende, s’ingrandisce la dimensione media, aumentano gli imprenditori agricoli professionali e le società agricole di persone e di capitali. Anche l’occupazione, mette in evidenza Confagricoltura, si concentra sempre più: 1.000 aziende occupano un terzo della manodopera totale e le prime 17 mila ne assorbono i due terzi. Manca però la manodopera specializzata. E così accanto al contoterzismo si sta anche affermando il fenomeno delle esternalizzazioni, ossia l’affidamento ad altre imprese di alcune fasi del processo produttivo. «Tra le sole aziende associate alla nostra Organizzazione – ha rimarcato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti - dal 2016 al 2018 il numero di quelle che si sono rivolte ad agenzie di somministrazione per la fornitura di manodopera è cresciuto del 120% e le giornate di lavoro somministrate sono aumentate del 46%». Confagricoltura chiede comunque un quadro normativo chiaro, in grado di accompagnare l’evoluzione del settore con adeguate politiche capaci di favorire un’occupazione più stabile e di qualità. «Bisogna ancora rimuovere ostacoli come l’elevata pressione fiscale e contributiva sul lavoro e la complessità degli adempimenti.
Gli incentivi per l’assunzione - conclude Giansanti - devono essere effettivamente fruibili, migliorando anche l’incontro tra domanda e offerta di lavoro».
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