Nome in codice F-gas. E, vista così, sembrerebbe l’ennesima sigla che popola pile di documenti tecnici nei palazzi dell’Unione europea. Ma, dietro, si cela la grande battaglia dei climatizzatori, perché la stretta regolatoria Ue sui gas fluorurati potrebbe presto avere delle conseguenze dirette sui condizionatori e le pompe di calore, ma anche sugli impianti di refrigerazione stazionari e in movimento usati dai supermercati, apparecchiature per la cui produzione sono comunemente impiegate queste sostanze. La graduale messa al bando degli F-gas potrebbe porre a rischio tanto la manutenzione e la riparazione dei climatizzatori già esistenti nelle abitazioni private e nelle strutture pubbliche come ospedali e uffici della Pa, quanto la rapida riconversione della manifattura da parte di un settore che, calcolano dal comparto, «contribuisce al Pil italiano per lo 0,5%, un volume d’affari pari a circa 8 miliardi di euro e impiega fino a 140mila persone».
Il Green Deal
Parte della maxi-strategia del Green Deal con cui l’Ue vuole raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, il regolamento sugli F-gas che prevede uno stop in molti settori entro la fine del decennio ha già ricevuto il sì preliminare del Parlamento europeo (con un’ampia maggioranza) e dei governi dei Ventisette riuniti nel Consiglio, e si appresta adesso a essere negoziato nel corso delle trattative interistituzionali.
Il nodo del propano
Nel testo votato a fine marzo dalla plenaria dell’Eurocamera, infatti, si vietano assistenza e manutenzione delle apparecchiature con gas fluorurati già dal prossimo anno. Secondo il relatore, l’eurodeputato olandese dei verdi Bas Eickhout queste sostanze «non sono molto note, ma sono gas a effetto serra molto potenti che rappresentano circa il 2,5% delle emissioni dell’Ue e hanno un forte impatto sul clima. E nella maggior parte dei casi, le alternative naturali sono facilmente disponibili». La Germania, ad esempio, ha avviato uno schema di sussidi per i climatizzatori alimentati con refrigeranti naturali. «Ma si tratta di sostituti poco conosciuti nel Sud Europa e che non potrebbero essere impiegati dappertutto», mette in guardia Gabriele Di Prenda, manager di Daikin Italia ed esperto di F-gas: «Sostanze facilmente infiammabili ed esplosive come il propano, ad esempio, oggi sono vietate in luoghi come ospedali, hotel e cinema. Come rinfrescheremo questi spazi? E per le stesse ragioni, potrebbero porsi problemi pure per installare nuovi condizionatori sul balcone di casa».
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