Condizionatori, stretta sulla temperatura negli edifici pubblici a partire dal primo maggio. E il prossimo inverno anche la temperatura del riscaldamento dovrà essere abbassata. Le nuove regole serviranno a ridurre i consumi energetici italiani in un momento in cui si sta cercando di rendere il Paese indipendente dalle forniture russe.
Bollette, in arrivo nuove semplificazioni contro il caro-energia. L’Italia hub del gas Ue
La norma
A introdurre la stretta è il decreto bollette, approvato definitivamente nei giorni scorsi.
I limiti
Le nuove regole fissano i limiti ai gradi di raffreddamento negli uffici ministeriali, enti locali e scuole a partire dal prossimo primo maggio: la temperatura dei condizionatori non potrà essere inferiore a 27 gradi (attualmente il limite è 26). Con un margine di tolleranza di due gradi, quindi il termostato non potrà segnare meno di 25 gradi.
Per i mesi più freddi è previsto invece che la media ponderata della temperatura negli uffici della Pubblica amministrazione non dovrà superare i 19 gradi. Finora il limite era fissato a 20 gradi. Previsti anche in questo caso due gradi di tolleranza, Perciò da novembre in poi la temperatura rilevata nei locali potrà arrivare al massimo a 21 gradi.
Gli edifici esclusi
Gli edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura e assimilabili, compresi quelli adibiti a ricovero o cura di minori o anziani, nonché le strutture protette per l'assistenza e il recupero dei tossico-dipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali pubblici, sono esclusi dal rispetto dei limiti ma solo nelle zone riservate alla permanenza e al trattamento medico dei degenti o degli ospiti.
I controlli
Non è ancora chiaro come si svolgeranno le verifiche sulle temperature nei locali all'interno delle singole amministrazioni pubbliche. Nella norma (il provvedimento che ha convertito in legge, con modificazioni, il decreto del 1° marzo 2022, n. 17, recante misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali) non sono specificate sanzioni..
Le abitazioni private
Le nuove norme riguardano solo gli edifici pubblici e non interessano le abitazioni private. Detto ciò, anche a casa propria, al di là delle imposizioni per legge, è necessario stare più attenti agli sprechi di energia. Secondo l'Istat, almeno il 70% delle spese energetiche delle famiglie è per riscaldamento e raffreddamento degli appartamenti.
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