Concorsi pubblici statali, in arrivo il salva-idonei: 40 mila ancora in attesa

Concorsi pubblici statali, in arrivo il salva-idonei: 40 mila ancora in attesa
di Giusy Franzese
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Domenica 29 Settembre 2019, 09:02 - Ultimo aggiornamento: 14:29

Un decreto ad hoc, oppure l'inserimento della norma in un decreto già all'esame del Parlamento, come il salva imprese. Per gli idonei ai concorsi pubblici effettuati tra il 2010-2014, si riaccendono le speranze. Lo staff legislativo della ministra della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, è al lavoro per trovare una soluzione e prorogare la validità delle graduatorie che l'ultima legge di Bilancio fa scadere domani. Ci sono ancora 86.000 persone in lista: hanno fatto il concorso, hanno passato le selezioni, ma con un punteggio non adatto a entrare subito a far parte dei vincitori. In questi anni molti di loro hanno trovato un'altra sistemazione, ma secondo i calcoli del comitato XXVII ottobre (nato a suo tempo proprio per affrontare le problematiche delle graduatorie degli idonei ai concorsi pubblici) sarebbero senza lavoro ancora circa 40.000 aspiranti travet.

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L'INTERVENTO
Martedì scorso, una delegazione del comitato guidata dal presidente Alessio Mercanti ha avuto un incontro di circa un'ora con la ministra Dadone. «Ci ha confermato la volontà di prorogare le graduatorie in scadenza il 30 settembre. Ci ha anche detto che stanno valutando i tempi e lo strumento legislativo adatto» racconta Mercanti. Non è escluso un intervento post-termine. «L'importante - continua Mercanti - che la proroga arrivi».
Tra l'altro a breve si potrebbero ritrovare nella stessa situazione anche altri idonei. La legge di Bilancio 2019, infatti, oltre a decretare la decadenza degli elenchi 2010-2014 il 30 settembre (domani), ha stabilito anche che le graduatorie del 2015 resteranno in piedi sino al 31 marzo del prossimo anno, quelle del 2016 fino al 30 settembre del 2020. Il fine vita poi toccherà le graduatorie approvate nel 2017, mentre i concorsi del 2018 potranno essere validi al massimo per 4 anni (2022) e quelli a partire dal 2019 non oltre tre anni.
 



RISCHIO COLLASSO
Il paradosso - come hanno fatto notare i sindacati confederali in una lettera inviata una decina di giorni fa al governo parlando di «rischio collasso» - sta nel fatto che tra pensionamenti di vecchiaia e di anzianità, Quota 100 (62 anni di età e 32 di contributi), blocco delle assunzioni e concorsi banditi al lumicino, il variegato mondo della pubblica amministrazione si ritrova già in preoccupante carenza di organico. Con il rischio di gravi disservizi per i cittadini che saranno costretti a convivere ancora di più con uffici semivuoti, pratiche ammucchiate sulle scrivanie, cattedre vacanti, ospedali con pochi infermieri e medici, e così via. Si parla di centinaia di migliaia di vuoti. A partire dal 15 novembre per tutte le amministrazioni pubbliche torna la possibilità di sostituire chi lascia nel rapporto uno a uno. Attingere alle graduatorie degli idonei, intanto che non vengano banditi e organizzati nuovi concorsi, potrebbe essere conveniente per tutti. È quello che ha fatto, tanto per fare un esempio, proprio recentemente l'Inps che ha assunto 50 persone esaurendo la graduatoria di un concorso del 2010. Tra il 16 e il 19 settembre scorsi si sono conclusi i corsi di aggiornamento e i colloqui degli idonei, che a ottobre entreranno a tutti gli effetti nella grande famiglia Inps.
«Cancellare la scelta della ministra Bongiorno di far decadere le vecchie graduatorie a fine settembre e tornare a garantire il necessario scorrimento delle stesse - ricorda Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro con il secondo governo Prodi - farebbe risparmiare soldi, perché i concorsi costano, si salvaguarderebbero i servizi ai cittadini e si renderebbe giustizia a migliaia di persone che hanno superato prove faticose e aspettano una giusta soluzione».
 

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