Commercio estero: Istat, frena l'export a dicembre

Commercio estero: Istat, frena l'export a dicembre
2 Minuti di Lettura
Venerdì 15 Febbraio 2019, 11:15
(Teleborsa) - A dicembre 2018 entrambi i flussi commerciali con l'estero registrano una flessione congiunturale, più intensa per le esportazioni (-2,3%) che per le importazioni (-1%). Lo rileva l'Istat sottolineando che la diminuzione congiunturale dell'export è da ascrivere al "netto calo delle vendite verso i mercati extra Ue (-5,6%)" mentre l'area Ue registra una contenuta crescita (+0,5%).

Nel trimestre ottobre-dicembre 2018, rispetto al precedente, si registra una crescita sia per le esportazioni (+0,9%) sia per le importazioni (+0,6%).

Sempre nell'ultimo mese dell'anno, la diminuzione dell'export su base annua è pari a -2,7% e coinvolge sia l'area extra Ue (-5,1%) sia, in misura molto più contenuta, i paesi Ue (-0,3%). La crescita dell'import (+1,4%) è trainata dal forte incremento degli acquisti dai paesi extra Ue (+8,1%).

Tra i settori che contribuiscono in misura più rilevante alla flessione tendenziale dell'export, si segnalano articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (-21,8%), mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli (-17,1%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (-3,8%). In aumento, su base annua, le esportazioni di macchinari e apparecchi n.c.a (+2%) e di articoli di abbigliamento, anche in pelle e in pelliccia (+3,2%).

Su base annua, i paesi che contribuiscono maggiormente al calo delle esportazioni sono Turchia (-32,9%), Stati Uniti (-5,7%), Cina (-15,2%) e paesi OPEC (-8,3%). Si segnala l'aumento tendenziale delle esportazioni verso la Francia (+5,1%) e la Svizzera (+7,5%).

Nell'ultimo mese del 2018 il surplus commerciale si riduce di 1.423 milioni di euro (da +5.081 milioni a dicembre 2017 a +3.658 milioni a dicembre 2018). Nell'anno 2018 l'avanzo commerciale raggiunge +39.804 milioni (+81.194 milioni al netto dei prodotti energetici). Nel 2017 era pari a +47.642 milioni.

Nel 2018 la crescita dell'export è pari a +3% ed è sospinta da prodotti tessili e dell'abbigliamento, pelli e accessori (+3,3%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+5,1%), mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+4,5%) e articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+4,7%).
© RIPRODUZIONE RISERVATA