"Secondo il nostro studio, infatti, le vendite di settembre in valore sono superiori sia nel confronto con quelle di febbraio 2020, +1,5%, che rispetto a gennaio 2020, +3%. Il recupero avviene anche per le vendite non alimentari, rispettivamente +1,8% e +2,2%. Non solo, ma anche nel raffronto con settembre 2019 e 2018 i valori sono maggiori: +6,7% e +7,5%. Insomma, non c'è riscontro che non sia in territorio positivo", ha aggiunto Dona. "Su questa bella notizia, però, pesa l'incognita prezzi. Se l'inflazione, più che raddoppiata da giugno a ottobre, da +1,3% a +2,9%, dovesse proseguire la sua corsa, le vendite potrebbero subire uno stop perchè le famiglie potrebbero decidere, a titolo precauzionale, di rinviare gli acquisti in attesa di tempi migliori, con il rischio di un Natale in bianco", ha concluso Dona.
"Le vendite al dettaglio dovranno presto fare i conti con i rincari delle bollette luce e gas scattati ad ottobre, col caro-benzina e con la crisi delle materie prime, fattori che stanno determinando rincari di prezzi e tariffe in tutti i settori – ha spiegato il presidente di Codacons, Carlo Rienzi – Il rischio concreto è che il trend positivo del commercio si interrompa, con le famiglie che reagiranno alla stangata d'autunno tagliando gli acquisti negli ultimi mesi dell'anno. Una situazione che potrebbe affossare i consumi di Natale e determinare un danno ingente per l'economia nazionale". "Proprio per sostenere la ripresa del commercio e incentivare la spesa delle famiglie, chiediamo al Governo di intervenire prima che sia troppo tardi, riducendo la tassazione che vige sui carburanti e adottando misure strutturali per limitare i rincari delle bollette", ha concluso Rienzi.
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