Coldiretti, in calo vendite vino italiano nel mondo (-4%)

Coldiretti, in calo vendite vino italiano nel mondo (-4%)
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Giovedì 3 Settembre 2020, 11:00
(Teleborsa) - Le vendite di vino italiano nel mondo sono in calo del 4% nel 2020 con una storica inversione di tendenza che non ha precedenti negli ultimi 30 anni a causa delle difficoltà registrate dalla ristorazione in tutto il mondo per l'emergenza coronavirus.

È quanto emerge da una analisi di Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi cinque mesi dell'anno in occasione del Cibus Forum, dalla quale si evidenzia che il vino resta tuttavia la voce principale dell'export agroalimentare Made in Italy.

Un dato comunque preoccupante dopo il record storico di 6,4 miliardi fatto segnare lo scorso anno per le esportazioni di vino Made in Italy con la vendemmia 2020 che – sottolinea la Coldiretti – è la prima segnata dagli effetti della pandemia mondiale, delle tensioni commerciali internazionali con la minaccia dei dazi e della Brexit con l'uscita dall'Unione Europea della Gran Bretagna che è stata per lungo tempo il principale cliente del prosecco, il vino italiano più esportato nel mondo.

A infondere ottimismo è una vendemmia di buona/ottima qualità e anche se l'andamento della raccolta dipenderà molto dalle prossime settimane. La produzione tricolore sarà destinata per circa il 70% a vini Docg, Doc e Igt – sottolinea la Coldiretti – con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento per i vini da tavola.

Ma la vendemmia 2020 in Italia è influenzata anche dalle misure di sicurezza anti contagio e dalle difficoltà di spostamento degli stagionali agricoli stranieri che – spiega la Coldiretti – in passato contribuivano in modo significativo alla raccolta delle uve. Per questo è necessario estendere a tutte le Regioni i tamponi all'arrivo in Italia anche ai lavoratori nei campi provenienti dall'estero come è già stato fatto in Trentino Alto Adige che ha dato il via libera ai test sui collaboratori agricoli giunti da altre parti del mondo che potranno così partecipare da subito alle attività di raccolta.

"In questo contesto almeno 25mila posti di lavoro occasionali tra le vigne potrebbero essere disponibili per la vendemmia con una radicale semplificazione del voucher "agricolo" che era stato introdotto per la prima volta in Italia proprio per la vendemmia e poi successivamente ingiustamente abrogato" conclude il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che "bisogna ripensare ad uno strumento per il settore che da una parte sia agile e flessibile rispondendo ad un criterio di tempestiva disponibilità all'impiego e dall'altra generi opportunità di integrazione al reddito preziosa per in cittadini in questo periodo di crisi".

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