Coca Cola e Pepsi, svolta pro-ambiente: i due colossi lasciano l'associazione dei produttori di plastica

Coca Cola e Pepsi, svolta pro-ambiente: i due colossi lasciano l'associazione dei produttori di plastica
di Paolo Travisi
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Venerdì 2 Agosto 2019, 19:24 - Ultimo aggiornamento: 19:26
Coca-Cola e Pepsi sposano la politica della riduzione della plastica, decidendo di abbandonare la Plastics Industry Associaton, l’associazione di categoria più importante degli Stati Uniti, “perché non più in linea con le scelte aziendali”, che invece si è opposta agli obblighi sull'utilizzo della plastica imposti da alcuni stati americani. Ad annunciare la decisione, storica per molti aspetti, considerato il livello di inquinamento da plastica registrato negli oceani, è Greenpeace che da anni chiede la limitazione del ricorso alla plastica, specialmente nei prodotti usa e getta. Come le bottigliette usate dalle due multinazionali, ma non solo da loro.

Per sensibilizzare sull'argomento l'associazione ambientalista ha lanciato una petizione mondiale, sottoscritta da 3 milioni di persone, sintomo evidente che c'è grande attenzione sul tema. “Coca-Cola e Pepsi si sono finalmente accorte di non poter affermare pubblicamente di voler porre fine all’inquinamento da plastica e al contempo sostenere economicamente un'associazione che esercita pressioni per mantenere inalterata la nostra dipendenza dalla plastica usa e getta”, ha commentato John Hocevar, direttore della campagna “Oceani” di Greenpeace USA. Potrebbe aver avuto un peso ai piani alti dei due colossi delle bibite, la raccolta delle bottiglie di plastica condotta nel 2018 sulle spiagge dei cinque continenti. Raccolta che ha identificato come Coca Cola e Pepsi, tra i principali marchi a cui erano riconducibili i rifiuti.

Coca Cola, da parte sua, ha già annunciato di avere tra i suoi obiettivi il riciclo di bottigliette e lattine, usando nel prossimo futuro almeno il 50% do materiale riciclato da reimpiegare nei prodotti imbottigliati. Considerando che nel solo 2017, Coca Cola ha prodotto 3,3 tonnellate di plastica, si capisce perché l'associazione della plastica americana, sia contraria ai nuovi regolamenti adottati. Ed il buon esempio è contagioso, tanto che altri importanti gruppi commerciali hanno annunciato politiche ambientaliste più rigide. ​Nel frattempo, anche in Europa la politica comunitaria sta affrontando il problema della plastica, con il bando che dal 2021 vieterà la produzione di piatti, bicchieri e cannucce, ed ogni altro tipo di prodotto monouso.
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