La scorsa settimana Bloomberg aveva scritto che il gruppo si è esposto in derivati legati al tasso di cambio euro-dollaro, chiamati "target accrual redemption forwards" (Tarf), utilizzati per la copertura del rischio valutario in alcune opere.
"L'unica problematicità è rappresentata da alcuni contratti derivati, emessi all'insaputa del Presidente e degli organi sociali, che per effetto della repentina caduta del corso dell'euro nei confronti del dollaro presentano criticità - si legge nella nota - Per questo è stato dato mandato a Lazard di esaminare l'intero portafoglio degli strumenti finanziari ed eventualmente rinegoziare o impugnare tali contratti. Questo lavoro è ancora in corso e non è dunque ancora possibile quantificare l'ammontare delle reali ricadute sui conti aziendali".
Nonostante i problemi di natura finanziaria, viene sottolineato che "la gestione caratteristica è soddisfacente e in linea con le attese", con un portafoglio ordini di oltre 800 milioni di euro che potrà beneficiare ulteriormente degli investimenti previsti nell'ambito del PNRR.
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