Centro studi americani, studiosi e esponenti delle istituzioni discutono sul tema «Politica industriale e aiuti di stato, oggi»

Stando agli ultimi dati elaborati dalla Commissione europea, è terza in Europa con 51 miliardi di euro, dopo Germania e Francia, sul totale degli aiuti approvati con una percentuale del 7,6%

Centro studi americani, studiosi e esponenti delle istituzioni discutono sul tema «Politica industriale e aiuti di stato, oggi»
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Venerdì 9 Giugno 2023, 11:39

Un momento nel quale, attraverso il contributo di studiosi qualificati e autorevoli esponenti delle istituzioni, approfondire le tematiche connesse all’incidenza degli aiuti di stato sull’elaborazione e sull’attuazione della politica industriale. È stato questo l’obiettivo dell’incontro intitolato «Politica industriale e aiuti di stato oggi» promosso oggi dal Centro Studi Americani, diretto da Roberto Sgalla. Un tema estremamente attuale ed influente su economia reale e competitività del paese se si considera che l’Italia, stando agli ultimi dati elaborati dalla Commissione europea, è terza in Europa con 51 miliardi di euro, dopo Germania e Francia, sul totale degli aiuti approvati con una percentuale del 7,6% sul totale.

Il legame tra aiuti di stato e politica industriale, i confronti con i provvedimenti di altri paesi quali «l’Inflation Reduction Act» degli Stati Uniti, l’orientamento delle istituzioni e del mercato sono stati gli aspetti toccati dall’incontro che, dopo i saluti del Direttore Sgalla e l’introduzione di Giuliano Amato, Presidente Emerito della Corte Costituzionale, ha visto il prof. Andrea Zoppini, Ordinario di Diritto Civile a Roma Tre, intervenire sul tema “Nuovo capitalismo e intervento dello stato”, mentre i professori Francesco De Carolis (Università Bocconi) e Daniele Gallo ( Luiss) hanno parlato rispettivamente di «Finanziamento pubblico dell’economia negli Stati Uniti: l’Inflation Reduction Act» e di «Sovvenzioni estere extra – UE e investimenti diretti». Tra gli speaker anche Giovanni Pitruzzella, costituzionalista e avvocato generale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, intervenuto sul tema «Disciplina degli aiuti di Stato».

Dopo gli interventi iniziali è seguita una tavola rotonda con il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze Federico Freni, l’Amministratore delegato di Invitalia Bernardo Mattarella e il direttore generale di Assonime Stefano Firpo.

«Il rapporto tra politica industriale e aiuti di stato è molto vivo.

Nel recente passato, purtroppo anche a causa di eventi drammatici, l’Italia è stato uno dei Paesi ad aver usufruito maggiormente di deroghe al divieto di aiuti di Stato. È importante però che questa situazione non diventi una regola. Abusare degli aiuti di stato per aumentare la competitività dell’industria europea rischia di indebolire il mercato unico, creare grandi divari tra gli Stati membri, ed innescare una guerra commerciale tra USA e UE dalle conseguenze imprevedibili. Sarebbe necessario lavorare ad un rafforzamento del dialogo atlantico e della politica economica europea, attraverso una revisione della governance, soprattutto in termini di bilancio, e di armonizzazione fiscale».

Così il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze Federico Freni durante il convegno.

«La scelta politica che l’Unione europea sta facendo pone le basi per un profondo ripensamento, in Europa, della relazione tra dritto e mercato e tra pubblico e privato, come dimostrano le molteplici misure volte a relativizzare il divieto di aiuti di Stato, ad iniziare dal Quadro temporaneo del marzo 2020, dal regolamento sugli investimenti esteri diretti del 2019 e dal regolamento sulle sovvenzioni estere del 2022. – ha dichiarato Andrea Zoppini, professore ordinario di diritto civile all’Università Roma Tre- Queste tre politiche mostrano il mutamento di prospettiva in atto in Europa. Quanto agli aiuti, le notifiche effettuate dagli Stati, negli ultimi tre anni, circa i finanziamenti erogati a una pluralità di imprese hanno portato, quasi sempre, la Commissione a dichiarane la compatibilità con il diritto UE. De facto, una sospensione generalizzata del divieto di aiuti di Stato: la finalità della tutela della concorrenza arretra a favore di una finalità differente, quella di rafforzare e promuovere il sostegno economico offerto, su base nazionale, dagli Stati alle imprese»

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