Cassa integrazione per tutti per altre 18 settimane: governo pronto a fare nuovo deficit

Cassa integrazione per tutti per altre 18 settimane: governo pronto a fare nuovo deficit
di Andrea Bassi
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Mercoledì 15 Luglio 2020, 07:02 - Ultimo aggiornamento: 16 Luglio, 06:23

La Cassa integrazione legata al Covid potrebbe essere estesa per altre 18 settimane a tutti i settori. È una delle soluzioni alle quali starebbe lavorando il governo in vista del decreto di agosto. Molto dipenderà dal tiraggio della Cig di maggio. Se sarà inferiore alle attese, allora si potrebbero aprire i margini per un allargamento a tutti i settori economici della Cassa integrazione. Il Tesoro, ovviamente, lavora anche ad un piano B. Se i costi di una soluzione del genere dovessero risultare troppo alti, verrebbero inseriti dei paletti. Ad ottenere le ulteriori 18 settimane di Cig, sarebbero solo quei comparti economici che hanno sofferto più per il lockdown. Il secondo tema che sarà oggetto del decreto di luglio, è la proroga del blocco dei licenziamenti. Come noto il divieto per le imprese di mandare a casa i dipendenti, scadrà il prossimo 17 agosto. Senza un allungamento della scadenza dal 18 agosto le aziende in crisi saranno libere di mandare a casa i lavoratori. Il governo è pronto a una proroga. Ma anche in questo caso non sarà per tutti. Il blocco non sarà esteso ad alcune categorie di imprese: quelle che hanno dichiarato fallimento, la cessazione dell'attività produttiva e se c'è un accordo sindacale per l'uscita del lavoratore.

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LE MODIFICHE
Sul tavolo anche il tema dei contratti a termine. La possibilità di prorogarli senza causale sarà allungata fino a dicembre. Nella legge di bilancio ci sarà invece una riflessione generale sul tema. Ma quando arriverà lo scostamento di bilancio? «Forse questa settimana», ha detto il vice ministro dell'Economia Antonio Misiani intervenendo a un convegno dell'Agenzia del Demanio sull'impiego delle tecnologie spaziali e digitali per la valorizzazione del patrimonio pubblico. Per il vice ministro, l'approvazione entro domenica dello scostamento in consiglio dei ministri, permetterebbe di «andare in parlamento già la prossima» settimana. In realtà i tempi potrebbero essere più lunghi. Prima di approvare lo scostamento, che dovrebbe oscillare tra 10 e 15 miliardi (sarà sicuramente inferiore a 20), il Tesoro e Palazzo Chigi vorrebbero aver incassato il via libera al Recovery Fund europeo, il piano di aiuti che dovrebbe consentire all'Italia di poter contare su 172 miliardi di risorse comunitarie. Questo permetterebbe di non innervosire troppo i mercati e gli investitori dei titoli pubblici italiani. Roma ha già fatto sforamenti del deficit per 75 miliardi di euro. Il debito è previsto in salita ben oltre il 160% del Pil. Avere lo scudo del Recovery Fund darebbe insomma maggiori certezze. Senza trascurare il capitolo Mes, i 36 miliardi dei prestiti per la Sanità che il Tesoro spinge per attivare e che libererebbero spazi nel bilancio per altre spese.

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