Cassa integrazione, la svolta: sarà cumulabile col lavoro temporaneo

L’ammortizzatore resta: sarà decurtato solo delle effettive giornate lavorate

Cassa integrazione, la svolta: sarà cumulabile col lavoro temporaneo
di Luca Cifoni
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Lunedì 15 Maggio 2023, 00:12 - Ultimo aggiornamento: 11:18

Più facile lavorare in cassa integrazione, senza perdere il diritto al trattamento. Il disegno di legge messo a punto per accompagnare il decreto già approvato dal governo a inizio mese, contiene novità anche in materia di ammortizzatori sociali. Si tratta di una norma di semplificazione che guarda in particolare ai contratti di durata fino a sei mesi, con l’obiettivo di favorire il reimpiego delle persone che stanno fruendo degli ammortizzatori sociali. Quando il nuovo provvedimento entrerà in vigore, per questo tipo di rapporti non scatterà la sospensione del trattamento come previsto attualmente, ma la perdita del beneficio economico solo per le giornate effettivamente lavorate. Tra le conseguenze del nuovo assetto legislativo potrebbe esserci anche l’emersione di “lavoretti” che attualmente vengono svolti in nero, durante il periodo di fruizione della Cig.


LA CORTE
Nella relazione integrativa al disegno di legge viene citato l’orientamento giurisprudenziale della Corte di Cassazione, che in particolare con una sentenza del 1992 aveva già indicato che «lo svolgimento di attività lavorativa remunerata, sia essa subordinata od autonoma, durante il periodo di sospensione del lavoro con diritto all’integrazione salariale comporta non la perdita del diritto all’integrazione per l’intero periodo predetto ma solo una riduzione dell’integrazione medesima in proporzione ai proventi di quell’altra attività lavorativa».
Più nel dettaglio, l’articolo 3 del ddl interviene per unificare l’attuale normativa, che distingueva per quanto riguarda il lavoro subordinato il caso dei contratti di durata inferiore a sei mesi da quelli che invece hanno un’estensione temporale superiore.

Per questi ultimi era già previsto il principio della riduzione del trattamento di Cig in relazione alle sole giornate di lavoro effettivamente prestate. Ora viene cancellata la distinzione e la stessa regola si applicherà per tutte le tipologie di lavoro dipendente, nonché per quello autonomo. Non scatterà quindi la sospensione secca del diritto agli ammortizzatori sociali.


GLI OBBLIGHI
Resta però fermo per il lavoratore che si trovi in questa situazione l’obbligo di comunicare alla sede territoriale dell’Inps lo svolgimento dell’attività lavorativa. In caso contrario scatterà la decadenza dal diritto al trattamento di integrazione salariale. 


Un altro articolo contenuto nel disegno di legge si occupa dei Fondi di solidarietà bilaterali, strumenti introdotti nel nostro sistema con l’obiettivo di assicurare ai lavoratori tutele in caso di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa per i settori e le aziende che non beneficiano della cassa ordinazione ordinaria e nemmeno di quella straordinaria. I fondi vengono costituiti a seguito di accordi tra le organizzazioni imprenditoriali e quelle sindacali. La nuova norma modifica il meccanismo di finanziamento con l’obiettivo di garantire le tutele già nelle fasi iniziali di funzionamento del Fondo bilaterale.


IL WELFARE
Sempre nel provvedimento a cui sta lavorando l’esecutivo, che contiene tra l’altro una sanatoria per i contributi sociali non versati (con la possibilità di mettersi in regola con sanzioni ridotte) è stata inserita una norma che tocca in particolare i dipendenti pubblici. E precisamente quelli che essendo iscritti a gestioni previdenziali diverse dall’ex Inpdap desiderano aderire al cosiddetto “Fondo credito”, che assicura ulteriori prestazioni di welfare, quali prestiti a tassi agevolati, soggiorni estivi, interventi per gli anziani e i minori in etò scolastica. Ultimamente il fondo eroga anche l’anticipo a condizioni vantaggiose sulla liquidazione: una prestazione interessante per i lavoratori pubblici, che in base alla legge sono costretti ad aspettare anche anni per fruire del proprio Tfr. La “finestra” di adesione al fondo per i dipendenti Inps e altre categorie che non rientrano nella copertura dell’ex Inpdap si era chiusa, ora verrà riaperta in via definitiva per neoassunti e nuovi pensionati. Che quindi potranno decidere di iscriversi in qualsiasi momento. L’adesione sarà irrevocabile e le relative prestazioni di welfare potranno essere richieste dopo un anno dall’iscrizione al fondo.
 

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