Cig, l'Inps salva le buste paga: coperto il buco di 280 euro

Cig, l'Inps salva le buste paga: coperto il buco di 280 euro
di Francesco Bisozzi
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Sabato 17 Aprile 2021, 06:29 - Ultimo aggiornamento: 07:08

Pericolo scampato per i lavoratori esclusi dalla Cig nell'ultima settimana di marzo per effetto di una svista normativa che per poco non costava loro una perdita fino a 280 euro. Il ministero del Lavoro ieri è corso ai ripari dopo l'anticipazione del Messaggero sul buco venutosi a creare a marzo e che secondo i calcoli di Unimpresa rischiava di lasciare senza coperture oltre 6 milioni di lavoratori. Il dicastero di Via Veneto, su suggerimento dell'Inps, ha adottato all'ultimo un escamotage per tappare la falla: le 13 settimane aggiuntive di Cig con causale Covid messe sul piatto dal governo Draghi con il decreto Sostegni dovevano essere fruibili da giovedì 1 aprile, ma la norma è stata reinterpretata in modo da estendere le tutele anche ai giorni lavorativi precedenti, ossia quelli del 29, 30 e 31 marzo. Il problema nasceva dal fatto che le dodici settimane di Cig previste dalla legge di Bilancio terminavano sabato 27 marzo per chi aveva usufruito della cassa integrazione per Covid a partire da sabato 2 gennaio, mentre per chi invece aveva iniziato a sfruttare l'ammortizzatore lunedì 4 gennaio si chiudevano il 28 marzo, in anticipo dunque rispetto all'inizio del nuovo periodo di copertura introdotto dal decreto Sostegni. Insomma, un pasticcio in piena regola.

Cassa integrazione, fino a 280 euro in meno in busta paga per sei milioni di lavoratori: pasticcio sulla norma

Così l'Inps in una nota: «Sarà a breve chiarito in una circolare dell'istituto, su conforme parere del ministero del Lavoro, che non vi sono vuoti di copertura di cassa integrazione per la settimana dal 29 marzo al 4 aprile.

Nella circolare in corso di emanazione verrà spiegato che le 13 settimane del Sostegni comprendono i periodi decorrenti dalla settimana in cui è collocato il 1 aprile». L'Inps ha anche aggiunto che in seguito alla correzione gli unici lavoratori che rimarranno scoperti saranno perciò coloro che hanno fatto ricorso alla cassa integrazione sabato 2 gennaio, per i quali le settimane di Cig Covid sono giunte al termine il 27 marzo per tornare a decorrere dal 29 marzo. Anche i Cinquestelle si erano mossi per rimediare al problema presentando un emendamento al decreto Sostegni, sponsorizzato dall'ex ministra del Lavoro Nunzia Catalfo e dalla presidente della commissione Lavoro a Palazzo Madama Susy Matrisciano, per correggere la situazione e tutelare lavoratori e imprese. Ma per Unimpresa, nonostante la soluzione trovata da Inps e ministero del Lavoro, il danno in parte rimane. Perché? «Ci sono imprenditori che a fine marzo, non sapendo come sarebbe andata, hanno messo in ferie i dipendenti senza più giorni di Cig a disposizione per non lasciarli senza niente. Nel loro caso chiaramente non sono previsti rimborsi», sottolinea il consigliere nazionale di Unimpresa Giovanni Assi. Nel 2020 sono state autorizzate quasi tre miliardi di ore di cassa integrazione, tra quella ordinaria e quella in deroga, con un indice di tiraggio complessivo (l'utilizzo effettivo delle ore richieste) del 40 per cento. Finita più volte sotto tiro per i ritardi nei pagamenti, soprattutto nella fase iniziale dell'emergenza, l'Inps oggi afferma di aver soddisfatto il 99,4 per cento delle richieste di pagamento di cassa integrazione.


I PAGAMENTI
Sul fronte dei pagamenti diretti ai lavoratori, stando all'ultimo aggiornamento disponibile, sono 19.870.501 le richieste di prestazioni presentate: risultano in lavorazione 114.651 integrazioni salariali, di cui 88.399 pervenute però a marzo. Per quanto riguarda le domande di autorizzazione Cig da parte delle aziende, a fronte di un afflusso totale di 4.264.828 domande ne sono state autorizzate più di 3,8 milioni e respinte quasi 350 mila. I pagamenti diretti dell'Inps riguardano in totale oltre 3,7 milioni di lavoratori: sono poco meno di seimila quelli che devono ricevere ancora un primo pagamento. Per semplificare e ridurre i tempi dei pagamenti diretti delle mensilità di cassa integrazione l'Inps ha appena avviato nuove modalità di invio dati così da snellire di qualche settimana il processo attuale che dura circa due mesi.

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