Cashback, in salita ipotesi ritorno rimborsi nel 2022. E intanto arriva il superpremio

In campo una proposta di mediazione (di difficile attuazione) per farlo tornare in versione ridotta e con costi inferiori per lo Stato

Cashback, in salita anche l'ipotesi per salvare parte dei rimborsi nel 2022. Intanto arriva il superpremio
di R.Ec.
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Martedì 26 Ottobre 2021, 16:53 - Ultimo aggiornamento: 20:32

Sul ritorno del cashback nel 2022 è scontro aperto tra il Movimento 5 Stelle guidato da Giuseppe Conte e il premier Mario Draghi, sulla cui opinione sembra convergere il ministro dell'Economia Daniele Franco. La misura, che incentiva l'utilizzo di carte e bancomat da parte dei cittadini ed era stata voluta dal governo giallorosso, risulta attualmente sospesa dall'esecutivo Draghi per le operazioni da luglio in poi. Il premier, infatti, aveva deciso di congelarla sostenendo che a fronte di diversi miliardi di euro di spesa, avrebbe favorito i più ricchi, mentre sarebbe stato dubbio l'utilizzo più diffuso tra i cittadini di carte e bancomat (avrebbero partecipato solo le persone già abituate ad usare questi strumenti).

La promessa fatta a Pd, Movimento 5 Stelle e LeU a giugno era che ci sarebbe stata un'analisi costi/benefici per decidere se reintrodurre il sistema di rimborsi dal 1° gennaio 2022, eventualmente con delle modifiche. I frutti di questa analisi non sono ancora stati resi noti, tuttavia vista l'assenza del rinnovo del cashback nelle bozze di manovra e data l'avversione che filtra da Palazzo Chigi, Conte ha alzato la voce, chiedendo «il rispetto degli impegni presi dal governo». In campo, allora, ci sarebbe una proposta di mediazione, di difficile attuazione, per far tornare il cashback in versione ridotta e con costi inferiori per lo Stato.


Franco: «Rinnovare cashback? Valutare costi e benefici»

Il cashback, come funziona e chi ne ha beneficiato

Dal 1° gennaio 2021 l'operazione cashback ha garantito a chiunque abbia realizzato almeno 50 operazioni con carte o bancomat fino allo scorso 30 giugno, un rimborso del 10% su una spesa massima di 1.500 euro. Quindi il premio può arrivare fino a 150 euro una tantum. Per avere i rimborsi i cittadini partecipanti (che sono stati 7,9 milioni) hanno dovuto scaricare l'app IO e inserirvi l'Iban (nella sezione "portafoglio") per il prossimo pagamento. A erogare i rimborsi è appunto la Consap, che riceve i dati sul cashback dalla piattaforma web PagoPa, associata all'app IO e chiede i soldi direttamente al Ministero dell'Economia. Il contributo fino a 150 euro, quindi, è arrivato in modo scaglionato (dallo scorso 12 agosto fino a inizio settembre) direttamente sul conto corrente indicato.

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L’importo complessivo liquidato è di 893,8 milioni di euro, a favore di più di 6 milioni di beneficiari totali. In caso di mancato accredito o accredito inesatto rispetto a quanto risulta sull'app IO è stato possibile fare reclamo nell'apposita sezione del sito Consap fino al 29 agosto. Ma se si sono fatte delle transazioni non riconosciute e acquisite dall'app IO e dalla piattaforma PagoPa per problemi tecnici, in teoria Consap non può intervenire (anche se nel caso del cashback sperimentale dello scorso Natale lo ha fatto, in parziale deroga rispetto alle norme vigenti).

In arrivo il superpremio da 1500 euro

I primi 100mila cittadini con il maggior numero di operazioni cashless valide, sempre fatte tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2021, potranno ottenere il rimborso speciale da 1.500 euro.

I soldi saranno erogati entro il prossimo 30 novembre.

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Entro fine settembre Consap ha risposto ai reclami e ora sta finendo di elaborare i dati insieme al Ministero dell'Economia per vedere se la classifica dei vincitori può variare. A inizio novembre, o al massimo entro metà del mese, arriverà la  graduatoria definitiva dei vincitori da parte di PagoPa. I vincitori saranno avvisati attraverso una notifica, direttamente sull’app Io. In caso di parità tra i concorrenti, ha la priorità chi ha fatto l'ultima transazione valida prima degli altri. A prevalere, quindi, è un criterio meramente temporale. 

Ritorno del cashback, la difficile proposta di mediazione

Secondo i dati di Palazzo Chigi i pagamenti elettronici con il cashback si sono concentrati al Nord e nelle grandi città, coinvolgendo  chi ha un reddito medio-alto. Questo rischierebbe, per Mario Draghi, di accentuare la disuguaglianza tra i redditi, determinando un effetto moltiplicativo sul Pil che non vale il costo della misura (sarebbe costato circa 4,7 miliardi di euro per coprire l'intero 2021). Inoltre non ci sarebbero evidenze di una maggiore propensione al pagamento elettronico grazie al cashback tra gli italiani. Conte, tuttavia, per smentire questi dati ha recentemente condiviso uno studio del Politecnico di Milano che parla di un vero e proprio boom di transazioni digitali nella prima metà dell'anno: +41% (da 2,3 miliardi del 2020 a 3,2 miliardi nel gennaio-giugno 2021). Per l'ex premier tornare all'operazione significherebbe anche contrastare meglio l'evasione.

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I tecnici del ministero dell'Economia avrebbero tentato di "salvare" parte della misura cara a Conte mantenendola per chi ha un basso reddito (quindi con una soglia reddituale, al fine di incentivare solo i cittadini con un Isee più basso di un certo livello e dimezzare i costi), ma secondo La Stampa "dai calcoli fatti si è convenuto che sarebbe meglio sacrificarla del tutto". Intanto il Partito Democratico, per mesi sostenitore accorato del cashback sotto la guida di Nicola Zingaretti, ora con la linea pragmatica e draghiana di Enrico Letta, sembra defilarsi. Anche tra i 5 stelle, poi, c'è chi considera prioritario difendere la struttura del Reddito di cittadinanza e ampliare l'intero superbonus 110% rispetto agli sconti su carte e bancomat, nella già complessa partita di una manovra su cui tutti i partiti di maggioranza vogliono mettere il loro timbro. Il ritorno del cashback, dunque, si fa sempre più complesso.

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