Carta risparmio per la spesa: la domanda si farà al Comune. Ecco chi ne ha diritto (e come richiederla)

Arriva il sostegno per la spesa da destinare alle famiglie più fragili
di Roberta Amoruso
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Martedì 10 Gennaio 2023, 16:46 - Ultimo aggiornamento: 11 Gennaio, 00:28

Arriva la carta risparmio tra gli strumenti messi in campo dal governo attraverso la legge di Bilancio per combattere l’inflazione. Quindi oltre alla riduzione dell’Iva al 5% per i prodotti per l’infanzia e per l’igiene intima femminile, viene inoltre istituito un fondo di 500 milioni di euro destinato alla realizzazione di una “Carta Risparmio Spesa” per redditi bassi fino a 15mila euro gestita dai Comuni e volta all’acquisto di beni di prima necessità. Si tratta di una sorta di “buoni spesa” da utilizzare presso punti vendita che aderiscono all’iniziativa con un’ulteriore proposta di sconto su un paniere di prodotti alimentari.

Carta risparmio, come richiederla

In attesa di conoscere tutti i dettaglio di questo aiuto alle famiglie più fragili, si può dire con certezza che la domanda andrà inoltrata al proprio comune di residenza.

Si tratta, dunque, di un meccanismo molto simile a quello della social card, ovvero la card attualmente in vigore è gestita dall’Inps e destinata a over-65 o under-3 con un importo fisso di 80 euro a cadenza bimestrale per l’acquisto di generi alimentari e il pagamento di luce, acqua e gas. Piuttosto bisognerà capire se le due misure potranno coesistere o se, come molto probabile, la carta acquisti dell’Inps sarà soppiantata da questo nuovo strumento.

Come funziona 

In realtà, spetterà al ministero dell’Agricoltura individuare entro 60 giorni i criteri e le modalità di individuazione dei titolari del beneficio, tenendo conto dell’età dei trattamenti pensionistici e di altre forme di sussidi e trasferimenti già ricevuti dallo Stato, della situazione economica del nucleo familiare, dei redditi, dei redditi conseguiti, nonché di eventuali ulteriori elementi atti a escludere soggetti non in stato di effettivo bisogno. Inoltre, poi essere definite le somme del benificio, le modalità e i limiti di utilizzo del fondo e di fruizione del beneficio, da erogare sulla base di procedure di competenza dei Comuni di residenza Infine, saranno puntualmente stabilite le modalità e le condizioni di accreditamento degli esercizi commerciali che aderiscono a Piani di contenimento dei costi dei generi alimentari di prima necessità.

Reddito alimentare

Tutt’altro capitolo è quello del Reddito alimentare. Alla manovra si aggiunge l’articolo 78-bis, che istituisce, nello stato di previsione del ministero del Lavoro un Fondo, con una dotazione pari a 1,5 milioni di euro per il 2023 e 2 milioni di euro a decorrere dal 2024, destinato a finanziare, nelle città metropolitane, la sperimentazione del reddito alimentare. Si tratta di una misura per combattere lo spreco e la povertà. Il beneficio è finalizzato all’erogazione ai soggetti in condizioni di povertà assoluta, di pacchi alimentari realizzati con l’invenduto della distribuzione alimentare, da prenotare mediante una applicazione e ritirare presso uno dei centri di distribuzione; nel caso di fragilità i pacchi potranno essere ricevuti a casa. L’attuazione di questa norma è però tutta da scrivere: spetterà al ministero di via Flavia emanare entro 60 giorni un decreto che stabilisca la platea dei beneficiari, le forme di coinvolgimento dei soggetti del terzo settore e tutte le modalità di funzionamento di questo nuovo strumento.

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