Oggi per andare in ufficio conviene prendere i mezzi pubblici. Il caro benzina ha cambiato le abitudini degli italiani e riportato al centro bus, tram e metropolitane, un po’ come era successo nel 2012, altro anno record per i prezzi del petrolio. A marzo nei grandi centri urbani come Roma e Napoli i passeggeri del Tpl sono aumentati di circa il 30%. Ed è solo l’inizio: nelle prossime settimane questa tendenza andrà a consolidarsi ulteriormente, se per effetto delle guerra e delle sanzioni il prezzo del petrolio dovesse riprendere a correre come si teme. Più nel dettaglio, Atac fa sapere che a marzo a Roma il numero delle validazioni sulle tre linee della metropolitana è aumentato di quasi il 30% rispetto al mese precedente. Pure la fine dello smart working e il ritorno dei turisti hanno influito, ovviamente.
Stessa storia a Napoli.
LA MOBILITÀ
Ha messo le ali pure al car sharing e alla micromobilità condivisa: nel primo trimestre di quest’anno, riporta Assosharing, auto e monopattini in sharing hanno visto crescere l’utenza rispettivamente del 10% e del 35%. La nuova regolamentazione ha ridotto la velocità dei mezzi di micromobilità da 25 a 20 chilometri orari. Oggi il tasso di incidenti con i monopattini in affitto è pari allo 0,004%. Assosharing chiede ora un abbassamento dell’Iva per il comparto dal 22% al 10%: questo permetterebbe alle aziende di car sharing di ingrandire e rinnovare le flotte (che a livello nazionale contano poco più di settemila veicoli concentrati prevalentemente nelle grandi città) e di ampliare l’offerta. Si rinnova anche la flotta delle aziende del Trasporto pubblico locale. Il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili sottolinea che nell’ultimo anno sono stati assegnati 3,6 miliardi di euro per l’acquisto di nuovi mezzi. Per la sostituzione dei mezzi il ministero ha destinato 1,9 miliardi di euro di nuovi fondi ai Comuni attraverso il Pnrr. Alle Regioni sono andati 600 milioni, provenienti dal Fondo complementare. Le città con più di 100mila abitanti hanno ricevuto poi 1,1 miliardi di euro per acquistare oltre 8mila bus green. Il monitoraggio del Mims sull’evoluzione del parco autobus destinato al Tpl mostra un chiaro spostamento a favore di mezzi più moderni e meno inquinanti.