Carige, rafforzamento patrimoniale da 400 milioni. C'è il sostegno del Fondo interbancario

Carige, rafforzamento patrimoniale da 400 milioni. C'è il sostegno del Fondo interbancario
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Lunedì 12 Novembre 2018, 18:30 - Ultimo aggiornamento: 20:35

Il sistema bancario interviene per salvare Carige, uno degli istituti di credito italiani più in difficoltà, considerato a rischio da alcune agenzie di rating. La banca genovese procederà a un rafforzamento patrimoniale da 400 milioni attraverso due operazioni tra loro collegate e rappresentate dall'emissione di un bond subordinato e da un aumento di capitale per un totale di 400 milioni. «La complessiva operazione di ripatrimonializzazione consente al management della banca di sviluppare idonee strategie industriali, inclusa la valutazione di possibili aggregazioni», afferma l'istituto, che arriva alla quarta ricapitalizzazione in sei anni, in una crisi che sembra non finire mai.

La ricapitalizzazione della Carige avverrà con il sostegno del Fondo interbancario di tutela dei depositi. Il comitato di gestione dello Schema volontario del Fondo ha deliberato infatti un intervento fino a 320 milioni di euro per sottoscrivere il bond subordinato di Banca Carige. La proposta di intervento, viene riferito, verrà sottoposta all'assemblea del Fondo, convocata per il prossimo 30 novembre.

«Abbiamo una banca pulita», ha affermato in conferenza stampa dopo il varo dell'operazione il presidente di Carige Pietro Modiano. Il banchiere ha parlato di «pulizia radicale dei conti unita alla solidarietà di mercato che ci permette di accoppiare pulizia di bilancio e assetto patrimoniale robusto».

«Considerando l'obiettivo di mettere in sicurezza la banca e dare segnale forte al mercato abbiamo deciso di procede con un'operazione più ampia di quella ipotizzata inizialmente», prima che venisse deciso «di voler fare un'operazione importante sulle rettifiche sui crediti» in seguito ai rilievi della Bce, ha detto l'amministrattore delegato di Carige Fabio Innocenzi, in conference call con gli azionisti. «Oggi è una giornata importante per Carige perché abbiamo deliberato una serie di operazione per mettere in sicurezza Banca Carige», ha aggiunto. 

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte «esprime la piena soddisfazione del governo» per l'operazione di rafforzamento patrimoniale di Carige. Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi. «L'intervento congiunto del sistema bancario - viene sottolineato - garantisce il rispetto dei requisiti patrimoniali, pone le condizioni per il rapido completamento del previsto aumento di capitale e assicura al nuovo management le condizioni per idonee strategie industriali, inclusa la valutazione di possibili aggregazioni aziendali».

L'operazione approvata dal consiglio di amministrazione di Banca Carige serve per «assicurare in tempi brevi il ripristino dei coefficienti patrimoniali e dare, quindi, un chiaro ed immediato segnale di una ripristinata solidità dell'Istituto».

In particolare il cda ha approvato l'emissione di obbligazioni subordinate per un ammontare complessivo compreso tra 320 milioni e 400 milioni di euro. Verranno sottoscritte per 320 milioni dallo Schema Volontario di Intervento del Fondo Interbancario di Garanzia. Le obbligazioni per i restanti 80 milioni di euro saranno invece collocate presso investitori privati (compresi eventuali attuali azionisti) che avranno, in caso di raccolta di manifestazioni di interesse per un ammontare complessivo superiore, la possibilità di sottoscrivere fino a massimi 200 milioni di euro.

La Pop 12 del finanziere Raffaele Mincione, azionista di Carige, sottolinea in una nota di aver comunicato all'istituto ligure «il proprio irrevocabile impegno per l'importo di 20 milioni di euro» a sostegno della ricapitalizzazione. «Tenuto conto del considerevole sforzo finanziario, Pop 12 ha condizionato il proprio impegno alla individuazione e definizione di una adeguata remunerazione da concordarsi tra le parti in buona fede», si legge nella nota.

«Malacalza non ha fatto che ribadire il sostegno alla Banca ma di fronte alle scadenze che davamo all'investitore ha detto "per favore no". Ma senza che questo corrisponda a un disimpegno», ha detto invece Modiano rispondendo a una domanda sull'adesione degli azionisti al bond da 400 milioni per rafforzamento il capitale. «La decisione dell'azionista - ha aggiunto Modiano - è stata resa difficile da un impegno piuù consistente di quello previsto, dai tempi strettissimi e dalla complessità dell'operazione». 

La sottoscrizione del bond subordinato di 320 milioni consente a Carige di migliorare gli indici di patrimonializzazione e di raggiungere il 13,1% di Overall Capital Requirement. Ad aumento di capitale avvenuto il Total Capital Ratio (TCR) pro-forma1 è pari al 13,6%, il CET1 Ratio al 13,5%. 

Il cda della Carige ha poi approvato i conti dei primi nove mesi dell'anno, chiusi con un risultato netto negativo per 188,9 milioni, in miglioramento rispetto alla perdita di 210,4 milioni nello stesso periodo del 2017.

Il dato spiega l'Istituto ligure, "è stato condizionato dal costo del rischio, che sconta il recepimento nel terzo trimestre della verifica effettuata sul portafoglio creditizio e la cessione, nonché il saldo e stralcio di posizioni deteriorate, che hanno determinato la contabilizzazione di 256,5 milioni tra perdite e rettifiche di valore su crediti, precludendo di fatto la possibilità di raggiungere il target di utile netto fissato dal piano 2017-2020 per l'esercizio in corso".

Il margine operativo lordo della gestione risulta positivo e in crescita del 65,8% su base annua a 36,7 milioni di euro (44,4 milioni al netto dell'effetto IFRS9), "grazie ad una sostanziale tenuta dei ricavi e al continuo controllo sulle voci di costo".

 

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