Call center, stop alle chiamate indesiderate sui cellulari: ecco come bloccarle

Sono previste sanzioni amministrative fino a 20 milioni di euro

Call center, stop alle chiamate indesiderate sui cellulari: ecco come iscriversi al registro delle opposizioni e bloccarle
di Giusy Franzese
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Venerdì 8 Luglio 2022, 18:59 - Ultimo aggiornamento: 22 Luglio, 09:10

Addio alle telefonate moleste sui cellulari da parte dei call center dal 27 luglio? Non è detto che la data sia propria quella. La legge c’è, ed è stata anche pubblicata in Gazzetta Ufficiale ormai da mesi. Manca però il regolamento tecnico di emanazione Mise che rende operativo il Registro pubblico delle opposizioni anche per i telefoni mobili. «Stiamo facendo approfondimenti», fanno sapere fonti che lavorano al dossier. Di certo si tratta di un provvedimento molto atteso, che riguarda potenzialmente una platea di 78 milioni di utenze telefoniche mobili.

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Il numero è più elevato dell’effettiva popolazione italiana perché (è usanza diffusa), c’è chi ha più di un telefonino. Magari uno aziendale e l’altro privato. Un “lusso” che spesso si traduce in una doppia tortura, visto che gli operatori dei call center hanno così a disposizione ben due numeri per chiamarci a ogni ora e proporci “la qualunque”, dal classico cambio di gestore del fornitore di energia o telefonico alle vendite di prodotti improbabili per lo più inutili e anche costosi. La stretta sul telemarketing selvaggio è quindi attesa con ansia da altrettante milioni di persone, stanche di essere infastidite sui propri cellulari. Le società che non si adegueranno rischiano sanzioni pesantissime, fino a 20 milioni di euro.

In attesa dell’emanazione del regolamento tecnico da parte del Mise, vediamo cosa si deve fare per dire addio alle telefonate moleste di telemarketing.

IL PROVVEDIMENTO

Ad estendere il Registro pubblico delle opposizioni anche alla telefonia mobile è il regolamento 26/2022 pubblicato il 29 marzo dalla Gazzetta ufficiale, che a sua volta applica la legge 5 del 2018 con l’aggiunta del “rinforzo” (decreto legge 139/2021). Rispetto all’attuale registro, creato nel 2011 e che consente l’esclusione soltanto di numeri di telefonia fissi presenti negli elenchi telefonici, il nuovo registro delle opposizioni comprende sia i numeri fissi, sia quelli di telefonia mobile non riportati negli elenchi telefonici e copre anche le telefonate fatte da sistemi automatici che effettuano chiamate anche in orari improbabili e fanno cadere la linea subito dopo avere risposto. Lo sbarramento vale anche per gli operatori stranieri, mentre sms e messaggi whatsapp sono esclusi.

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LA DATA DI PARTENZA

Dovrebbe essere il 27 luglio. Ma come detto al momento manca ancora il regolamento che rende possibile l’operatività. Il Registro è gestito dalla Fondazione Ugo Bordoni.

L’ISCRIZIONE AL REGISTRO

È gratuita e può avvenire con tre modalità: compilare il modulo sul sito ufficiale del gestore del Registro (www.registrodelleopposizioni.it); chiamare, dal numero per il quale si richiede l’iscrizione, il numero verde 800 265 265; scrivere una mail a iscrizione@registrodelleopposizioni.it Aderendo al registro si revocano anche le autorizzazioni concesse in passato, si tratta quindi di una revoca retroattiva, che riguardano sia la pubblicità telefonica sia quella postale.

Non vengono toccate però le autorizzazioni concesse direttamente che possono essere revocate con richiesta espressa alle aziende a cui sono state accordate.

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CHIAMATE CHE COMUNQUE RICEVEREMO

Sono quelle di enti appartenenti o incaricati dal Sistema statistico nazionale. Ma si tratta di poco disturbo rispetto alle 4-5 telefonate al giorno che riceviamo attualmente.

E SE LE CHIAMATE INDESIDERATE CONTINUANO?

Dato che l’operatore deve essere identificabile, lo si potrà segnalare al Garante per la protezione dei dati personali.

LE SANZIONI

Sono previste sanzioni amministrative fino a 20 milioni di euro oppure fino al 4% del fatturato globale dell’anno prima. Se l’operatore non si qualifica può essere sospesa (fino a 6 mesi) o ritirata la concessione. Finora (con la vecchia normativa) l’Autorità Garante per la privacy ha comminato sanzioni per 100 milioni di euro contro i furbetti del telemarketing, grazie all’attività ispettiva e alle segnalazioni degli utenti.

IL CASO

Purtroppo la stretta al telemarketing selvaggio non ha effetto sui call center collocati fuori dall’Italia, a eccezione di quelli albanesi con cui l’Italia ha sottoscritto un accordo di cooperazione. E ci sono call center che interloquiscono con le utenze italiane anche nel Regno Unito, a Malta e nei paesi dell’Est: da qui - non essendoci ancora accordi di collaborazione - è possibile che le telefonate indesiderate continuino ad arrivarci. Attenzione quindi al prefisso del chiamante.

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