Btp Futura, prende il via il collocamento

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Lunedì 19 Aprile 2021, 11:30 - Ultimo aggiornamento: 16:03

E' partito stamattina il collocamento in Borsa del BTP Futura, il nuovo titolo retail con cui il Tesoro intende raccogliere le risorse necessarie a coprire i costi della pandemia, per gli investimenti nella sanità (strutture, personale e vaccini) e per le misure a sostegno di famiglie ed imprese. In poco meno di due ore la raccolta ammonta a 724 milioni.

Il nuovo titolo, che ha una durata piuttosto lunga di 16 anni, viene collocato a partire da questa mattina sul segmento MOT di Borsa Italiana, fino alle ore 13 di venerdì 23 aprile 2021, salvo chiusura anticipata, con regolamento fissato per il 27 aprile 2021. Unicredit e Intesa sono gli operatori incaricati del collocamento.

Il BTP Futura viene offerto alla pari (prezzo 100) con un ordine minimo di acquisto di mille euro. Le cedole come le precedenti emissioni vengono calcolate a tassi prefissati crescenti nel tempo, secondo un meccanismo step-up.

Venerdì scorso il MEF ha annunciato i tassi minimi garantiti: pari allo 0,75% dal 1° al 4° anno;all'1, 20% dal 5° all'8° anno; all'1,65% dal 9° al 12° anno; al 2% dal 13° al 16° anno. I tassi definitivi, più altri di quelli minimi garantiti, saranno annunciati in chiusura del collocamento.

E' anche previsto un "doppio" premio fedeltà, che sarà corrisposto in due tranche, data la lunghezza dell'emissione: la prima tranche al termine di 8 anni prevede un premio pari al 40% della media del tasso di crescita del PIL nominale registrato nei primi otto anni di vita del titolo, compreso fra un minimo dello 0,4% ed un massimo dell'1,2% del capitale investito; alla scadenza finale dei 16 anni sarà riconosciuto a chi avrà detenuto il titolo sin dall'emissione un premio finale che includerà due componenti: la prima pari al restante 60% della media del tasso di crescita del PIL registrato nei primi otto anni del titolo, compreso fra un minimo dello 0,6% ed un massimo dell'1,8%, la seconda pari al 100% della media del tasso di crescita del PIL del secondo periodo (9°-16° anno), compreso fra un minimo dell'1% ed un massimo del 3% del capitale investito.

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