Un tempo li chiamavano i Bot-people. Presto probabilmente, andranno ribattezzati come i Btp-people. Il Tesoro quest’anno spingerà il piede sull’acceleratore per collocare più debito pubblico possibile nelle mani dei risparmiatori italiani. Lo aveva anticipato qualche settimana fa il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ricordando come la quota detenuta dalle famiglie fosse scesa negli anni dal 20 per cento a poco più del 6 per cento. Ma adesso la strategia è stata confermata anche nel piano di emissione del debito pubblico per il 2023 messo a punto dal Tesoro a cavallo di Natale. Durante l’anno, si legge nel documento, torneranno «una o più emissioni» del Btp Italia. Si tratta del titolo pubblico che protegge il risparmio dall’inflazione, oltre ad assegnare un rendimento extra rispetto al caro-vita e un premio per chi detiene il titolo fino alla scadenza. Lo scorso anno sono stati raccolti con il Btp Italia 21 miliardi. Probabile che quest’anno si vada anche oltre, considerando che scadranno titoli simili per 25 miliardi.
IL RITORNO
Il Tesoro, poi, potrebbe tornare sul mercato con il Btp Futura, un titolo destinato esclusivamente ai risparmiatori e che assegna un premio alla scadenza in base all’andamento dell’economia.
Quest’anno la gestione del debito pubblico sarà una delle principali sfide. L’Italia deve collocare tra 310 e 320 miliardi di euro. E deve farlo in un contesto in cui la Bce ha alzato i tassi, ha ridotto la liquidità alle banche e ha iniziato a tagliare gli acquisti diretti di titoli di Stato dei Paesi dell’area euro. Insomma, alcuni dei principali canali di finanziamento del debito di questi ultimi anni saranno asciugati. Ne vanno trovati di nuovi, e i risparmiatori italiani hanno depositati sui loro conti oltre 1.200 miliardi. Vanno solo convinti e invogliati ad investire nel debito pubblico.