Brexit, Camera commercio italiana apre Desk a Londra per supporto a imprese

Brexit, Camera commercio italiana apre Desk a Londra per supporto a imprese
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Martedì 4 Febbraio 2020, 18:30
(Teleborsa) - Un punto di riferimento nel Regno Unito, con base a Londra, per supportare le imprese italiane nel nuovo scenario determinato dalla Brexit. Per non lasciare sole le nostre aziende nel percorso di uscita del Paese dall'Unione europea, la Camera di Commercio italiana nel Regno Unito ha aperto un Brexit desk. È quanto ha annunciato il presidente della Camera di Commercio italiana in Gran Bretagna, Alessandro Belluzzo in occasione del convegno "Brexit done. Il futuro delle relazioni commerciali Italia-Gb" organizzato da Assolombarda.

Per le aziende italiane – ha sottolineato Belluzzo – "ci sono tante opportunità dietro a qualcosa di nuovo, ma va messo in chiaro che dobbiamo essere pronti a una nuova relazione. Ci sono messaggi positivi, ma c'è molto da fare. Siamo in una fase nuova. Se la negoziazione entro il 31 dicembre non avrà avuto una conclusione positiva, sarà no deal. Dobbiamo essere preparati. Per questo bisogna concentrarsi su delle procedure relative alle persone, alle aziende ed alle merci".

Timori condivisi anche dall'ad di Trenitalia Uk, Ernesto Sicilia. "In caso di no deal – spiega l'Ad della società che si è recentemente aggiudicata la gestione di linee ferroviarie nel Regno Unito – avremo da affrontare un tema di supply chain, che non era previsto".

"Non avremo problemi di supply chain: abbiamo diversificato per tempo i canali di fornitura e siamo pronti – ha, invece, affermato Maurizio Bragagni, Ceo di Tratos, multinazionale che produce cavi ad alta tecnologia. Abbiamo soltanto da comprendere quali saranno le tariffe e quale sarà la burocrazia doganale cui saremo sottoposti. In ogni caso, fino a quando Ue e Gb restano collegati con gli standard internazionali, la possibilità di produrre un prodotto e di scambiarlo sarà sempre possibile" ha aggiunto l'imprenditore auspicando che il Regno Unito nel negoziato con gli Stati e soprattutto con gli Usa consenta la garanzia degli standard.




(Foto: Neil Hall / Ansa)
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