Boujnah descive anche come "assolutamente ordinario" il processo di consolidamente delle banche in corso in Italia, con riferimento all'operazione di Intesa su Ubi, all'OPA di Crédit Agricole sul Credito Valtellinese o alla situazione delicata di MPS. "Se il processo è iniziato più tardi, è anche perché le banche italiane erano state capaci di assorbire le difficoltà della crisi del2008", ha spiegato.
Il CEO di Euronext ha anche detto di essere a disagio nel ruolo di francese che viene guardato con sospetto quando fa operazioni finanziarie in Italia: "Quest'operazione la facciamo con due partner italiani, Cdp e Intesa Sanpaolo. E poiché la Borsa Italiana rappresenta anche altre attività, come Monte Titoli o Mts, l'insieme dei ricavi generati in Italia sarà più ampio di quelli prodotti per noi dalla Borsa di Parigi in Francia. Anzi, con il distacco dalla London Stock Exchange (Lse), da cui rileviamo la società con il supporto di Cdp e Intesa, l'Italia riprenderà una propria influenza sullo sviluppo dell'infrastruttura del mercato dei capitali del Paese".
Sollecitato sul fatto che la Commissione UE possa bloccare l'oprazione, Boujnah ha risposto: "Il passo più importante sarà in gennaio, quando l'Esecutivo UE dovrà approvare la fusione tra LSE il gruppo Refinitiv: è la ragione per cui London Stock Exchange ha deciso di
vendere la piazza milanese."
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