Picco per Poste (+3,7% a 11,34 euro), ai massimi dei cinque anni e con gli analisti a scommettere sui risultati e sull'aumento del dividendo. Rispetto al prezzo di collocamento (6,75 euro), l'incremento del titolo è del 68%. Il titolo, che ha toccato i massimi di giornata a 11,4 euro beneficiando anche dell'onda di acquisti sui titoli finanziari innescata dall'offerta di intesa Sanpaolo su Ubi, ha superato così il precedente record toccato lo scorso novembre intorno a quota 11,2 euro. Il titolo aveva recuperato i livelli del collocamento a inizio 2018, dopo essere stato quotato su livelli più bassi da giugno 2016, ed è impostato al rialzo dai minimi del 2018 (toccati a circa 6 euro per azione a fine ottobre) parallelamente allo sviluppo del piano industriale quinquennale 'Deliver 2022' dell'amministratore delegato, Matteo Del Fante.
Tornando al listino bene anche Diasorin (+3%), Enel (+0,8%) e le utility, come Italgas (+1,4%). Pesanti i petroliferi, da Tenaris (-2%) a Saipem (-1,4%) e Eni (-0,9%) col greggio in calo (wti -1%). Sofferenti le auto, con Fca (-0,9%), l'industria, con Prysmian e Buzzi (-1,5%), il lusso, con Moncler (-1,6%) e Ferragamo (-0,9%), e i tecnologici, con Stm (-1,2%), dopo l'allarme di Apple per l'impatto del coronavirus sui conti. Negativi anche Juve (-1,3%) e Cnh (-1,1%).
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