Borse europee, chiusura positiva e spread in calo a 139 punti

Borse europee, chiusura positiva e spread in calo a 139 punti
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Giovedì 12 Settembre 2019, 11:00 - Ultimo aggiornamento: 19:23
Chiusura positiva, ma senza slanci per le Borse europee nel giorno in cui la Banca centrale europea ha annunciato misure a sostegno dell'economia e dell'inflazione. Milano ha distaccato gli altri listini svettando con un progresso dello 0,88%, complice il forte ribasso dello spread, crollato a 139 punti. Gli altri listini del vecchio Continente hanno invece festeggiato le mosse della Bce in modo più misurato, risentendo dei timori legati al rallentamento dell'economia. Del resto lo stesso istituto centrale ha dato una sforbiciata alle previsioni sia sul pil, sia sull'inflazione. Sullo sfondo i riflettori rimangono puntati sul commercio internazionale, con i mercati che hanno applaudito alla decisione del presidente, Donald Trump, di rinviare dall'1 al 15 ottobre i dazi sulle merci cinesi per un controvalore di 250 miliardi di dollari. Sono inoltre rimbalzate indiscrezioni su un possibile accordo provvisorio Usa-Cina, smentite però da un funzionario della Casa Bianca alla Cnbc.

A Piazza Affari sono andate bene le azioni delle utilities e delle società più indebitate, beneficiando proprio dell'andamento dello spread e dei tassi. Così Enel ha registrato un rialzo del 2,85%. Sono inoltre state ben comprate anche le Terna (+2,6%) e le Hera (+1,88%). Le misure di sostegno all'economia hanno favorito anche i titoli delle banche, nonostante i tassi sui depositi della Bce siano stati portati al -0,5%, anche se è stato introdotto un meccanismo di tiering per limitare gli impatti negativi. Si sono distinte le Pirelli (+3,7%), dopo che Camfin ha comunicato l'autorizzazione per l'acquisto del 5% del capitale. Male invece i titoli del comparto oil, sulla debolezza del petrolio, e della moda. Sul fronte dei cambi, l'euro, subito dopo gli annunci della Bce, ha ritoccato un minimo che non vedeva da circa due anni sotto la soglia di 1,10 dollari nei confronti del dollaro, ma poi è risalito a 1,1043 dollari. La divisa vale inoltre 119,27 yen (da 118,44 yen), mentre il biglietto verde si attesta a 107,97 (da 107,71). In deciso calo il valore del greggio sui timori di un rallentamento dell'economia globale. Il wti, contratto con consegna a ottobre, arretra dell'1,6%, portandosi a 54,84 dollari al barile. Oggi, per altro, l'Agenzia internazionale dell'energia (Aie) ha messo in guardia contro l'aumento della produzione statunitense che rappresenta un'enorme sfida per l'equilibrio del mercato petrolifero, pur confermando le stime di domanda globale nel 2019 e nel 2020.
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