Borse europee, cosa sta succedendo: banche solide ma si teme lungo braccio di ferro sui mercati

Non c'è "bank run" in Europa, fuga dagli sportelli. Ma c'è una forte turbolenza, una forte pressione di vendite di titoli bancari che semina molta tensione

Borse europee, cosa sta succedendo: banche solide ma si teme lungo braccio di ferro sui mercati
4 Minuti di Lettura
Venerdì 24 Marzo 2023, 17:55 - Ultimo aggiornamento: 20:17

Non c'è "bank run" in Europa, fuga dagli sportelli. Ma c'è una forte turbolenza, una forte pressione di vendite di titoli bancari che semina molta tensione. Si scarica su Deutsche Bank, fra le prime cinque banche europee però con un valore della capitalizzazione in Borsa a fine 2022 molto distante da quella delle grandi banche globali e pure da molte grandi europee.

Borse oggi 24 marzo, tonfo Deutsche Bank: perde fino al 15%. Banche a picco in Europa, Milano maglia nera

Non sono esauriti i brividi dopo il crollo di SVB e Signature Bank negli Stati Uniti e il salvataggio di Credit Suisse che ha tutelato gli azionisti ma azzerato le obbligazioni 'additional tier 1' per 16 miliardi di franchi svizzeri (soluzioni legalmente impossibile nella Ue).

Questo è lo scenario nel quale i Capi di stato e di governo dell'area euro si sono confrontati oggi con Christine Lagarde per la Bce e Pascal Donohoe per l'Eurogruppo. È stato un faccia a faccia, domande e risposte battenti fra i primi i secondi: i primi alla ricerca di rassicurazioni sullo stato delle banche europee, i secondi pronti a darle con dovizia di particolari. E la conclusione è stata questa: il sistema bancario dell'area euro (e più in generale dell'Unione europea) è solido per posizioni patrimoniali e condizioni della liquidità.

LA BCE
In più la Bce ha a disposizione una serie di strumenti per fronteggiare "enormi" esigenze di liquidità come hanno dimostrato gli anni in cui l'obiettivo era evitare la deflazione o fronteggiare crisi epocali come è stato il caso della pandemia a suon di acquisti di titoli sovrani. C'è pure lo strumento per evitare crisi di fiducia verso qualche paese, lo scudo antispread. Inoltre, qualche giorno fa Lagarde ha annunciato che è sempre possibile inventare nuovi strumenti per sostenere la liquidità delle banche. Tutto vero, cionondimeno la preoccupazione dei Governi è molto alta. Mentre procedeva la discussione sulla situazione dell'economia e sui rischi derivanti dalle turbolenze dei mercati, il premier lussemburghese Xavier Bettel compulsava frequentemente l'andamento dei titoli bancari in Borsa, primo fra tutti il titolo Deutsche Bank, ai minimi. Non ci sono novità nei messaggi dei Capi di Stato e di Governo. Tutti si sono affrettati a sostenere la stessa linea: banche solide, autorità pronte a intervenire se necessario, stretto monitoraggio della situazione. Ogni leader ha ripetuto la stessa cosa per il proprio 'territoriò e per la situazione europea.

LE REAZIONI
Innanzitutto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, visto il crollo borsistico di Deutsche Bank. Non ci sono state critiche verso la Bce per la rapidità con la quale ha proceduto all'aumento dei tassi di interesse dallo scorso luglio: 350 punti base in nove mesi e ciononostante l'inflazione è ancora molto alta. Eppure qualche responsabile di Governo una critica a Lagarde non l'ha risparmiata nel recente passato (compresi esponenti del governo italiano). E ancora ieri il presidente dell'autorità bancaria europea (Eba) Josè Manuel Campa ha detto che tassi di interesse più alti 'non sono necessariamente positivi in generale per le banche, dipende dal modello di business e dalla capacità di rivalutare gli asset'. Mentre il banchiere centrale greco Yannis Stournaras, confermando la tesi per cui è sconsigliabile un ulteriore forte e rapido aumento dei tassi (in linea con quanto pensano molti suoi colleghi compresa la presidente Lagarde), ha ricordato come 'una crisi finanziaria possa diffondersi molto rapidamente come un incendio in un buco, per cui occorre stare attentì. Oggi si fa quadrato. Il messaggio politico dei responsabili politici europei è sintetizzabile così: calma e gesso. Le premesse affinchè il sistema bancario resista alle turbolenze borsistiche sulla carta ci sono, tuttavia sono emersi chiaramente due problemi.

Il primo è che si è sicuri che le turbolenze non finiranno questa settimana. 'C'è un pò un'atmosfera da 'a chi tocca la prossima volta?', sintetizza una fonte europea a conoscenza con le discussioni dei leader. Oggi si aspetta la chiusura di Wall Street. Non si escludono prossimamente messaggi, dichiarazioni, financo interventi coordinati tra banche centrali dovessero esserci seri segnali di contagio persistente. La cosa certa è che a Bruxelles si parla espressamente di braccio di ferro tra autorità e speculazione. Si mette l'accento sulle operazioni di 'short selling', vendite allo scoperto di titoli non posseduti con riacquisto successivo: se il prezzo di riacquisto risulterà inferiore al prezzo di vendita è un successo, se risulterà superiore può essere una mazzata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA