Borsa, Enel ed Eni le due regine di Piazza Affari per capitalizzazione

La sede di Piazza Affari
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Mercoledì 23 Ottobre 2019, 17:22
Enel conquista la prima posizioni e insieme ad Eni, un altro colosso controllato dal Tesoro, è regina di capitalizzazione a Piazza Affari. I due colossi pubblici guidano dunque la graduatoria stilata dall'Area studi di Mediobanca. Rispetto a fine 2008, Enel guadagna così due posti (era terza), mentre Eni ne perde uno abbandonando la prima posizione. Al terzo posto c'è Intesa Sanpaolo (era seconda), al quarto e al quinto Generali e UniCredit (invariate). Chiudono la top10 Atlantia (era nona), Snam (era ottava), Poste Italiane (non era quotata), Terna (era 19esima) e Telecom Italia (era sesta). Escono invece dalle prime dieci posizioni Mps (dieci anni fa era settima, oggi 51esima) e Ubi Banca (dal decimo al 38esimo posto).

Più in generale, secondo i dai di Mediobanca, la Borsa di Milano perde valore e scivola in ventesima posizione al mondo per capitalizzazione. A fine settembre 2019 il valore di Piazza Affari era pari a 517 miliardi di euro che salgono a 618 includendo le società attive in Italia ma con sede all'estero (Exor, Fca, Cnh Industriali e Ferrari, Stm e Tenaris). È quanto emerge dalla ricerca dell'Area Studi Mediobanca nel periodo compreso da fine 2008 a settembre 2019. Ai primi tre posti ci sono due piazze americane, Nyse (20.816 miliardi), Nasdaq (10.763) e Tokyo.

Dall'analisi sui rendimenti emerge invece che da fine 2008 a settembre 2019 l'investimento in Borsa più redditizio è quello relativo alle società del segmento Star, il cui rendimento complessivo (dividendi inclusi) è stato pari al +15,6% medio annuo: 100 euro investiti a inizio periodo sono così diventati 476 euro. Un risultato ben superiore alla performance registrata dalla Borsa italiana, con un rendimento del +5% medio annuo e 169 euro
finali.Suddividendo le società in base alla dimensione, prevalgono le 70 società a media capitalizzazione, con +10,7% medi annui (299 euro finali dai 100 di inizio periodo). Le Top 30, invece, registrano un +4,2% (155 euro finali). Quanto ai settori, il più redditizio è l'investimento in titoli industriali (+9,1%), che ha ottenuto un risultato migliore rispetto alle società assicurative (+3,6%) e soprattutto alle bancarie (-4,5%).Quanto al rendimento da dividendi (dividend yield), il 4,3% segnato nel 2019 supera di mezzo punto i valori medi dell'ultimo decennio. Le migliori performance sono state registrate da Amplifon, società Star che ha visto il valore del proprio investimento - dividendi inclusi - moltiplicato per ben 29,2 volte (rendimento medio annuo del 36,9%). Seguono Dè Longhi per 18,4 volte (31,1%), Banca Generali per 16,8 volte (30%), Brembo per 16,1 volte (29,5%) e Reply (Star) per 15,4 volte (29%).

Da fine 2008 a settembre 2019, poi, il rendimento del Btp è stato superiore a quello azionario.
Con un investimento di 100 euro il rendimento medio del Btp è stato di 176 euro mentre sull'azionario è stato di 169 euro. Prendendo in considerazione i 177 titoli quotati nel periodo dell'analisi, 6 su 10 hanno registrato rendimenti positivi e 4 titoli su 10 sono superiori ai Btp in termini di rendimento. Tra le prime dieci società che hanno ottenuto i maggiori rendimenti 5 sono Star, mentre se si considerano le prime 25 società, ben 14 (quasi il 60%), rientrano in questo segmento.
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