Boom debiti PA confermano Italia maglia nera in UE

Boom debiti PA confermano Italia maglia nera in UE
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Venerdì 20 Agosto 2021, 12:00
(Teleborsa) - La Pubblica Amministrazione si conferma un cattivo debitore, nonostante la legge preveda che il pagamento dei beni e servizi acquistati debba avvenire entro un termine di 30 giorni, spesso non rispettato, L'allarme sui ritardi della PA è stato lanciato di nuovo da Confartigianato, segnalando che il 60,2% dei comuni italiani non rispetta il termine di legge e addirittura il 24,1% delle amministrazioni comunali, soprattutto nel Sud, impiega ben oltre due mesi per saldare le fatture.

"I ritardi nei tempi di incasso delle fatture peggiorano le condizioni dei piccoli imprenditori già colpiti dalla crisi pandemica. In attesa di essere pagati, sono costretti a rivolgersi alle banche per ottenere la liquidità necessaria a mandare avanti l'azienda", segnala il Presidente di Confartigianato Marco Granelli, ricordando che che il problema potrebbe essere risolto grazie all'istituto della compensazione diretta e universale tra i debiti e i crediti degli imprenditori verso la pubblica amministrazione.

Il rapporto stilato dall'Ufficio studi di Confartigianato indica che, nel 2020, i debiti della PA sono lievitati complessivamente a 58 miliardi, con un aumento di 4 miliardi rispetto al 2019. Cresce anche il loro peso sull'economia: nel 2020 equivaleva a 3,1 punti di Pil, a fronte del 2,7% del 2019 e del 2,6% registrato nel 2018 e nel 2017. "Con queste cifre – sottolinea Confartigianato – l'Italia è maglia nera in Europa dove, in media, i debiti commerciali della Pa rappresentano l'1,7% del Pil"

La fotografia scattata da Confartigianato mette in luce le diverse velocità di pagamento da parte dei Comuni italiani. Il limite di legge di 30 giorni viene rispettato da 3.134 comuni, pari al 39,7% del totale, cui fanno capo 15,4 miliardi di euro di fatture ricevute. Altri 2.849 comuni, il 36,1% del totale, pagano tra 31 e 60 giorni. A farsi aspettare oltre 60 giorni dai fornitori sono 1.904 comuni, il 24,1% del totale.

I peggiori pagatori si concentrano nel Mezzogiorno dove il 44% delle Amministrazioni comunali paga oltre i 60 giorni. Maglia nera alla Calabria, con il maggior numero di comuni, pari al 67,1% del totale della regione, che salda le fatture dopo due mesi. Seguono la Sicilia (60,4% dei comuni), il Molise (52,9%), la Campania (51,6%) e il Lazio (51,6%). La classifica provinciale vede la maggiore presenza di comuni "morosi" a Reggio Calabria (con il 76% degli enti comunali che paga oltre i 60 giorni). Seguono Messina (75,9%), Ragusa (75%), Crotone (74,1%), Vibo Valentia (68%).




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