Bonus sicurezza per installare i dispositivi antifurto in casa: cosa rientra, come funziona e chi può richiederlo

L'agevolazione può essere richiesta fino al termine del 2024

Bonus sicurezza per installare i dispositivi antifurto in casa: cosa rientra, come funziona e chi può richiederlo
di Alessandro Rosi
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Sabato 7 Gennaio 2023, 09:13 - Ultimo aggiornamento: 8 Gennaio, 15:59

Una detrazione del 50%. È il bonus sicurezza 2023 per installare i dispositivi antifurto e rilevatori di fumo in casa. Si tratta di un'agevolazione che fa parte dell'ampia gamma di bonus casa introdotti dal governo per l'anno in corso e che i contribuenti possono sfruttare in fase di dichiarazione dei redditi.

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Come richiederlo

L'agevolazione può essere richiesta fino al termine del 2024. Una detrazione sull'Irpef che si ripartirà in un numero di dieci quote all'anno, tutte dello stesso importo. Per chiedere il bonus, però, c'è un tetto di spesa: che è massimo 96mila euro.

Occorre inoltre documentare le spese tramite un bonifico che riporta i dati fiscali di chi sostiene la spesa e del beneficiario del pagamento.

Chi può usufruirne

Possono richiedere il bonus sicurezza tutti i soggetti che sono tenuti a pagare l'Irpef e che devono sostenere i costi relativi alla messa in sicurezza della casa. Possono avanzare la domanda i proprietari dell'immobile, ma anche gli inquilini, i comodatari o gli usufruttuari. Non sono esclusi dalla detrazione i soci di cooperative, gli imprenditori individuali, o chi detiene una società semplice in nome collettivo o in accomodata semplice, o chi ha un'impresa familiare.

Cosa rientra

La detrazione fiscale vale per diverse tipologie d'intervento tra cui:

  • Porte blindate;
  • Apposizione o sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci e spioncini;
  • Apposizione di saracinesche;
  • Installazione di tapparelle metalliche con relativi bloccaggi;
  • Sostituzione o installazione di pareti di vetro anti-rottura e antisfondamento;
  • Montaggio casseforti a muro;
  • Sistemi di allarme;
  • Impianti antintrusione e antifurto;
  • Videosorveglianza a circuito chiuso (TVCC);
  • Impianti di rilevazione incendi, evacuazioni e controllo fumi;
  • Sistemi di controllo degli accessi, dispositivi di protezione da allagamenti e fughe di gas;
  • Nebbiogeni e altri sistemi antintrusione, anti-scasso e anti-rapina.;
  • Controllo accessi parcheggi, aree riservate a personale autorizzato, aree di sosta, aree di accesso secondario, ecc.;
  • Rifacimento recinzioni, mura perimetrali o altre strutture perimetrali delimitanti la proprietà.

È ammessa anche l'installazione di sensori per rilevare effrazioni, così come tutte le apparecchiature necessarie per il loro funzionamento. È possibile anche sostituire serrature, catene e lucchetti.

Sconto in fattura

Sullo sconto in fattura per il bonus sicurezza l’Agenzia delle Entrate ha risposto al quesito se sia possibile o meno facendo riferimento all’articolo 121 del decreto legge n.34/2020. Il Fisco ha specificato che le spese relative agli interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio di compimento di atti illeciti da parte di terzi (come il montaggio di una porta blindata o rinforzata) non sono richiamate dall’articolo 121 relativo alla cessione del credito (o anche sconto in fattura). Per tale motivo si deve ritenere che lo sconto in fattura non è possibile.

Cosa scrivere sulla fattura?

Nella causale bisogna scrivere i seguenti dati

  • CF del beneficiario del bonus
  • Partita Iva o CF della ditta che esegue l'intervento
  • Causale del versamento con riferimento all'art 16-bis del Dpr 917/1986
  • Numero e data delle fatture
  • Importo Totale.

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