Bonus professionisti: ad agosto terza rata da 1.000 euro

Bonus professionisti: ad agosto terza rata da 1.000 euro
di Luca Cifoni
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Sabato 1 Agosto 2020, 00:21 - Ultimo aggiornamento: 2 Agosto, 08:30

C’è anche la terza rata dell’indennità riservata ai professionisti iscritti agli Ordini tra i nodi che il governo deve risolvere in vista del “decreto agosto”, che andrà in Consiglio dei ministri la prossima settimana. Un tema apparentemente collaterale ma naturalmente molto sentito dalla platea degli interessati, almeno 400 mila persone; che avevano ricevuto 600 euro come rata relativa al mese di marzo e - solo lo scorso giugno - altrettanti come seconda riferita sempre virtualmente ad aprile.

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Dopo l’erogazione da parte delle Casse professionali di quella tranche, automatica per chi aveva già ricevuto la prima e su richiesta per gli altri, sull’intera vicenda era calato il silenzio. Di fatto, il decreto interministeriale a cui toccava ripartire le risorse (650 milioni aggiuntivi rispetto a quelli già stanziati con il decreto Cura-Italia) e definire le modalità di assegnazione del beneficio si era limitato a farlo solo per una rata su due. Situazione giudicata molto preoccupante sia dalle Casse private sia e soprattutto dai potenziali beneficiari, in un contesto il cui il settore lamenta di essere stato escluso da un’altra forma di sostegno. Si tratta del ristoro a fondo perduto pagato direttamente dall’Agenzia delle Entrate, che nel caso delle piccole imprese ha sostituito il bonus di 600 euro erogato (con notevoli problemi iniziali) dall’Inps.

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Era previsto che per la terza rata l’importo del bonus professionisti salisse a 1.000 euro, allineandosi appunto a quello minimo di commercianti e artigiani. In realtà il governo era alle prese con la necessità di rifinanziare la misura e questo avverrà con il decreto agosto, che attinge ai 25 miliardi di ulteriore scostamento di bilancio. L’impegno aggiuntivo per i professionisti è di 170 milioni, che permetteranno di far quadrare i conti e assegnare i 1.000 euro. Subito dopo potranno partire le procedure per la concreta erogazione, con possibilità di presentare domanda verosimilmente nella seconda metà di agosto.

I paletti dovrebbero rimanere gli stessi: quindi il beneficio verrà riconosciuto a tutti coloro che hanno un reddito professionale al di sotto dei 35 mila euro e a coloro che superano questa soglia (ma non quella dei 50 mila euro) e hanno dovuto cessare l’attività oppure hanno avuto una riduzione di reddito almeno del 33 per cento. Per la rata precedente il confronto era tra il primo trimestre del 2020 e il primo dell’anno precedente.

GLI INTERVENTI
Dal punto di vista delle grandezze finanziarie, sono ben più sostanziosi gli interventi del decreto destinati alla cassa integrazione, agli incentivi per le assunzioni e al sostegno degli enti territoriali (Regioni e Comuni). Nel caso della Cig la logica sarà quella di un intervento selettivo, dunque gli ammortizzatori saranno prorogati ma solo per le imprese che hanno avuto un calo di fatturato di almeno il 20 per cento. Le altre se vorranno fruire della cassa dovranno contribuire versando un “ticket” pari ad almeno il 9 per cento della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore non prestata, e destinato ad aumentare progressivamente fino al 15-18 per cento in caso di nessuna riduzione del fatturato.

 

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