Il voucher per la banda larga arriva anche a Roma. La regione Lazio ha deciso di estendere il bonus di 500 euro per la connessione internet e il pc anche alle grandi città. Sarà quindi allargato a tutti i comuni del territorio regionale il "Piano voucher per le famiglie meno abbienti", la cui applicazione era stata inizialmente limitata, sempre dalla Regione, solo a determinate aree montane. Anche altre amministrazioni, come Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Liguria, hanno deciso di estendere il contributo a tutti i comuni. Ogni famiglia residente nel Lazio con un Isee fino a 20 mila euro potrà quindi usufruire del bonus da 500 euro per acquistare un servizio di abbonamento alla rete internet veloce e un tablet o un pc.
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Come funziona. Il bonus prevede 500 euro complessivi, per l'attivazione di abbonamenti per la connessione internet a banda ultra larga e l'acquisto di pc e tablet, che possono essere spesi secondo le modalità previste dalla normativa: una somma compresa tra 200 e 400 euro per servizi di connettività per una durata di almeno 12 mesi; una somma compresa tra 100 e 300 euro per sconti su acquisto di dispositivi (personal computer o tablet).
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Chi ne ha diritto. Possono richiedere il bonus le famiglie con Isee fino a 20.000 euro, prive del tutto di servizi di connettività o con un servizio internet con velocità inferiore a 30 Mbit/s.
Come richiederlo. Per avere il bonus i cittadini aventi diritto dovranno stampare e compilare il modulo (scarica qui) per la domanda di ammissione al contributo e presentare una fotocopia di un documento di identità in corso di validità; una fotocopia del codice fiscale e il contratto già in essere con profilo di servizio inferiore a 30 Mbit/s (se presente). Il tutto andrà consegnato in un qualunque punto vendita degli operatori telefonici accreditati presso Infratel Italia dove sarà possibile spendere il bonus. Qui la lista degli operatori accreditati.
Usato solo l'11% dei fondi. Finora nel Lazio quasi il 90% soldi disponibili (poco meno di 5 milioni sui 200 messi a disposizione in tutta Italia) non è stato utilizzato.
La scelta. Il Lazio aveva deciso di concedere l'aiuto per l'acquisto della connessione veloce e il pc solo alle famiglie dei comuni «totalmente montani». Una scelta - aveva spiegato l'amministrazione - che da un lato serviva a indirizzare le risorse verso territori dove è «più difficile attivare un servizio di connessione a banda larga», dall'altro a incentivare il mercato degli operatori a migliorare la copertura nelle zone più disagiate. Una decisione che però ha in pratica impedito l'utilizzo dell'incentivo, tanto che la regione Lazio ha fatto retromarcia e ha deciso di estendere il bonus a tutti i comuni del territorio.
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Le compagnie telefoniche. A complicare la richiesta dell'incentivo è stata poi anche la decisione del governo di dare una sorta di «esclusiva» alle compagnie telefoniche. La norma prevede infatti che solo gli operatori possano distribuire i voucher, anche per quanto riguarda la fornitura di pc e tablet, mentre sono rimasti tagliati fuori i rivenditori di apparecchi. Una strategia che aveva provocato la protesta dell'Aires, l'associazione delle grandi catene di elettronica, che si è anche rivolta al Tar.
Le verifiche dei requisiti. Dal 21 dicembre 2020 è iniziata, come previsto, la verifica a campione della sussistenza dei requisiti necessari dei cittadini per attivare i voucher. I controlli sono svolti in automatico tramite il collegamento ai sistemi dell’Inps che permette di verificare la veridicità dell’Isee dichiarato dal cittadino al momento della richiesta del voucher all’operatore.
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