Il decreto Rilancio aveva previsto il riconoscimento di un credito d'imposta alle persone fisiche che, dal 1° agosto al 31 dicembre 2020, hanno sostenuto spese per l'acquisto di biciclette elettriche, biciclette normali (cioè muscolari), abbonamenti al trasporto pubblico, servizi di mobilità elettrica in condivisione o sostenibile. Il tutto a condizione che i beneficiari consegnassero per la rottamazione, contestualmente all'acquisto di un'auto, anche usata, con emissioni di CO2 comprese tra 0 e 110 g/km, un'auto intestata da almeno 12 mesi a sé stessi a un familiare convivente.Per le spese ammissibili al beneficio era stato fissato un massimo di 750 euro: l'eccedenza non sarebbe stata riconosciuta.
Chi ha effettuato gli acquisti aveva dovuto farlo "al buio": le modalità di attuazione del bonus sono state fissate nei dettagli dall'agenzia delle Entrate con un Provvedimento solo il 28 gennaio scorso. Tra le altre cose, vi si indicavano i termini nei quali si potevano presentare (telematicamente) le istanze:?dal 13 aprile al 13 maggio.
Ora si passa all'utilizzo del credito d'imposta riconosciuto, che è possibile "esclusivamente nella dichiarazione dei redditi in diminuzione delle imposte dovute e può essere fruito non oltre il periodo di imposta 2022" secondo un decreto ministeriale emanato dal Ministero dell'Economia lo scorso settembre. Il credito non è cumulabile con "altre agevolazioni di natura fiscale aventi ad oggetto le medesime spese".
Inoltre, se l'agenzia delle Entrate accerta che "l'agevolazione sia in tutto o in parte non spettante", è prevista l'emissione di un atto di recupero, cioè il pagamento di una somma equivalente a beneficio indebitamente fruito. In caso di mancato versamento, si passa alla riscossione coattiva, quindi la cartella esattoriale.
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